domenica 7 febbraio 2016

Qualche nuovo acquisto libroso, qualche vecchio rimpianto


Buon pomeriggio! :)
Ultimamente sto andando un po' a rilento con la lettura, così come con la scrittura. Sono stanca, assonnata, piena di impegni lavorativi e commissioni da sbrigare. Inoltre, questo cielo plumbeo non aiuta.

'Nzomma, alla fine della fiera, mi ritrovo ancora alle prese con "Wayward Pines", primo volume, di Blake Crouch. Sempre bello, eh. Però, vado a rilento, probabilmente perché - ammettiamolo - aver già visto il telefilm e sapere come va a finire di certo non stimola l'immaginazione.
Voi direte: eh, ma ci sono anche libri che finiscono diversamente rispetto al film o telefilm.
Giusto.
"Shining", per esempio, è un romanzo con una trama completamente diversa dal libro: cambia praticamente tutto, non solo la morte dell'antagonista, ma addirittura c'è un personaggio che nel film muore e nel libro no. Per dire. Senza contare che nel film Kubrick ha puntato la sceneggiatura sul concetto di psicosi mentale, mentre nel libro il motivo principale della discesa nella follia di Jack Torrance era da ricercarsi nell'influenza nefasta e soprannaturale del cimitero dei nativi indiani sul quale era stato costruito l'Overlook Hotel.
Tutto vero, ma non è il caso di "Wayward Pines".
O gli sceneggiatori sono stati bravissimi, o non hanno avuto fantasia; in ogni caso, il telefilm per ora è quasi identico al libro. Solo un elemento - la trama parallela della moglie del protagonista, Theresa - è diversa e la cosa mi piace... ma non abbastanza da non riuscire a mollare il libro, come invece mi accadeva, ai buoni vecchi tempi, con i primi romanzi di Stephen King. E non solo: anche "Sfera" di Crichton mi ha fatto quest'effetto, così come "Il signore delle mosche" di Golding e diversi altri.

A parte tutto ciò, ho anche qualche news librosa: dopo aver letto "Le strade delle montagne" della Austin, di cui trovate la recensione sul blog, ho ordinato in libreria "Camminare" di Thoureau, che dall'estratto gratuito su Amazon sembrava molto bellino, con una premessa avvincente. E ho anche preso questi due ragazzacci della foto: a sinistra, "La quinta onda" di Yancey, di cui è uscito il seguito di recente (ma, prima di comprarlo, vorrò pur leggere il primo e vedere se mi garba? Sì? Sì), mentre sulla destra vedete un piccolo capolavoro: "Una stanza piena di gente" di Keyes, che mi ha consigliato una fan dopo l'acquisto di "Sybil" di F. R. Schreiber, di cui vi ho parlato qualche giorno fa. Entrambi i libri parlano di una tematica che mi interessa molto: il disturbo dissociativo d'identità. E se da un lato Sybil rappresenta un caso clinico notevole - una decina di personalità multiple ben distinte in un'unica donna - in un certo senso quello di Billy Milligan, protagonista dell'altro romanzo, è un caso ancora più particolare. 24 personalità multiple, tutte ben distinte e separate, con accenti diversi, hobby diversi, attitudini e capacità diverse.

Mi sono letta tutta la biografia di Billy e ne sono rimasta agghiacciata: il padre si è suicidato quando lui aveva solo 4 anni e il patrigno ha iniziato a violentarlo solo un anno o due dopo, abusando di lui in ogni modo. Da lì, la disgregazione della sua identità, come in un gioco di specchi che rendono l'orrore della realtà il più lontano e distorto possibile, cosicché la mente possa allontanarsene, dimenticarlo, ma non rimuoverlo.
Il dolore è sempre lì, come una palude sopra la quale sia cresciuto un soffice strato d'erba.
E' lì, e aspetta.

"La luce crede di viaggiare più veloce di ogni altra cosa, ma si sbaglia. Per quanto veloce viaggi, la luce scopre che l'oscurità arriva sempre prima, ed è lì che l'aspetta."

Terry Pratchett

2 commenti:

  1. Mi hanno colpita molto i due libri di cui hai parlato ultimamente sul blog :
    Sibil e Una stanza piena di gente.
    La storia di Billy Milligan mi ha turbata parecchio, come si possa fare questo a un bimbo così piccolo è incredibile e posso solo tentare di immaginare quanto possa avere sofferto. Certo la tematica di questi due libri è forte e sicuramente indimenticabile.
    Non so però se riuscirei a leggerlo.
    Bellissima la massima di
    Terry Pratchett.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è anche un'altra massima che adoro e trovo profondamente attinente.

      "L'oscurità ripristina ciò che la luce non può riparare."

      Joseph Brodsky

      Elimina

Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.