venerdì 17 agosto 2018

Cose che possono succedere quando si entra in libreria #2

Ok, vi ricordate il risultato disastroso di quando sono entrata in libreria l'ultima volta? Disastroso per il mio portafoglio, eh, mica per me. Ebbene, questa volta ho fatto anche di peggio, come potete ammirare nella foto sottostante, ma c'è un barbatrucco: non ho comprato queste meraviglie in una botta sola, perché leggere mi piace, certo, ma anche mangiare. No, questi gioiellini li ho accumulati in mesi di binge letterar compulsion episodi depress ponderati acquisti. E li amo. Dio, quanto li amo.


Belli, eh? Eh? Eh?
Dio santo, devo trovarmi un fidanzato.
Comunque, vi lascio qualche riga sulle varie trame, perché secondo me meritano. In particolare "Un uomo da marciapiede" di Herlihy, ma andiamo con ordine.

1) "L'ultima stagione" di Don Robertson (Nutrimenti)

Ci sono due cose che rimangono impresse nell'anima, quando toccate questo libro: la prima è la consistenza porosa della copertina (ah, Nutrimenti, quanto amo questa Casa Editrice), come se per le mani avessimo un manoscritto antico, caldo, polveroso, rinvenuto nella soffitta dei nonni; e poi, naturalmente, c'è la frase riportata sul retro:
"Il mondo reale può anche sfuggirci, ma il nostro mondo no."
Il nostro mondo. Non è strano? Anche io parlo spesso del mio mondo, quella particolare versione personale in cui apro le persiane, un bel mattino, e d'un tratto mi accorgo che era tutto un errore, solo un brutto sogno, perché il mio vero corpo era un altro, e la mia vera casa era sulla strada,  e la strada conduce sempre verso ovest.
Proprio di questo parla "L'ultima stagione", la storia del "viaggio on the road di una coppia di anziani nel cuore dell'America, alla ricerca del significato di un'intera esistenza. La storia di un amore che ha attraversato i decenni, una straordinaria celebrazione del senso della vita". Inutile dire che mi ha subito colpita, anche perché Don Robertson è uno degli Autori più amati da Stephen King.

2) "Un uomo da marciapiede" di James Leo Herlihy (Beat)

Tutti conosciamo il film. Tutti abbiamo ben presente il volto di Dustin Hoffman, stanco, solitario,Percorso creativo. Un viaggio chiamato scrittura" di Laura Scaramozzino. E per fortuna che l'ho letto, perché questo romanzo si presenta, sulla carta, come il potenziale mio nuovo libro preferito. Sì, è del filone del romanzo americano. Sì, sono fissata. Fatevene una ragione. Vi voglio bene.
mentre fuma una sigaretta nella grigia e crudele New York. O meglio, forse lo conoscete voi, perché io questo film non lo avevo mai sentito nominare, prima di leggere un gran bel manuale di scrittura creativa, "
"Il giovane texano Joe Buck, stanco della sua noiosa e insoddisfacente vita e del suo lavoro di lavapiatti in una tavola calda, decide di partire per New York. Nella Grande Mela, Joe, nelle vesti d'un cowboy da rodeo, spera di guadagnarsi da vivere facendo il gigolò in quanto, per sua stessa ammissione, l'unica cosa che gli riesce bene è fare l'amore. I primi tempi a New York si rivelano, fallimentari, crudeli, spietati. Solo l'incontro con il ladruncolo Rico, un italo-americano zoppo, figlio d'un lustrascarpe, che tira avanti riuscendo a malapena a non morire di fame e della malattia che lo sta consumando, permetterà a Joe di capire se stesso e riscoprire il valore dell'amicizia, di cercare di salvare l'altro nonostante la propria miseria."
Ho già detto che questo ha le potenzialità per diventare il mio nuovo libro preferito?

3) "L'ultimo serpente" di A. B. Guthrie (Mattioli 1885)

So che non è il suo romanzo più celebre - o meglio, il libro, dato che questa è una raccolta di racconti; ma mi hanno colpita, vuoi per lo stile, vuoi per l'ambientazione (qualcuno ha detto America?).
Sul retro della copertina leggiamo questo estratto:
"Non sono mai stata nell'ovest, prima", disse. "E'..." Fece un ampio gesto rassegnato mentre con la mano si sforzava inutilmente di trovare la parola giusta. "E' tutto così?" A est le colline nude, scure come la pelle di una pantera, risalivano fino a trasformarsi in lunghi altipiani che si perdevano a vista d'occhio. A ovest la catena principale delle Montagne Rocciose si stagliava in lontananza, blu e viola, e con le sue pietre e i pini sempreverdi."
Dai, non si può non comprare un libro scritto così. E poi, parla dell'Ovest, e di tutto ciò che riguarda la "condizione umana, il rapporto dell'uomo con la natura, la violenza e l'amore per il mondo, il senso dell'avventura e del tempo che passa e divora le forze degli uomini, il viaggio e la libertà." Tredici piccoli classici della letteratura americana mai tradotti prima, proprio come piace a me.

4) "Mi chiamo Lucy Barton" di Elizabeth Strout (Einaudi)

"In una stanza d'ospedale nel cuore di Manhattan, davanti allo scintillio del grattacielo Chrysler che si staglia oltre la finestra, per cinque giorni e cinque notti due donne parlano con intensità. Non si vedono da molti anni, ma il flusso delle parole sembra poter cancellare il tempo e coprire l'assordante rumore del non detto. In quella stanza d'ospedale, per cinque giorni e cinque notti, le due donne non sono altro che la cosa più antica e pericolosa e struggente: una madre e una figlia che ricordano di amarsi."
D'accordo, questo non è proprio il mio genere. A costo di venire linciata pubblicamente, qui lo dico e non lo nego: è molto raro che mi piaccia un libro scritto da una donna, o che abbia protagoniste femminili, per tutta una serie di motivi che non mi sento di dover spiegare in questa sede. Il fatto è, attenendoci all'aspetto letterario, che la stragrande maggioranza di Autrici ha il vizio di scrivere con uno stile femminile, che non coincide con il parlare d'amore, matrimoni o frivolezze, bensì proprio con una metrica in genere lenta, ponderata, con ritmi cantilenanti e frasi infarcite di dubbi, immagini, riflessioni. Sì, sono una donna anch'io, lo so, grazie per avermelo ricordato. Ma anche Suzanne Collins la è, eppure il suo stile di scrittura è secco, scattante, crudo, sanguinolento, urticante. Come il suo personaggio - donna, sì, ma donna aspra, amara, disposta a scuoiare vivo un animale se questo può dare da mangiare alla sua sorellina. Una donna d'azione.
C'è da dire che anche alcuni uomini hanno uno stile di scrittura femminile (proprio come la Collins ne ha uno maschile), quindi il genere dell'Autore non è detto che si rifletta su quello che traspare dallo stile, ma spesso capita che sia così.
E comunque, gusti a parte, ho deciso lo stesso di dare una possibilità alla Strout. Perché il suo modo di scrivere, per quanto trapunto di quella - scusatemi la franchezza - noiosità tipica dello stile femminile, contiene anche pennellate vivide e oggetti che restano impressi. E anche perché ne hanno parlato bene troppi lettori perché questo libro non contenga, almeno in parte, qualcosa che streghi anche me.

5) "Il messaggero" e "Il figlio" di Lois Lowry (Giunti)

Questi sono gli ultimi due capitoli della saga dedicata a "The giver", celeberrima serie distopica dalla quale è stato tratto - perlomeno, dal primo libro - l'omonimo film. Film che, nei primi dieci minuti, mi stava facendo montare il criste, come dicono a Torino, perché sembrava un minestrone di "Divergent" misto a "Ember - la città di luce". Poi, però, ha cambiato rotta e devo dire che, specialmente verso la fine, è stato davvero capace di emozionarmi. E non è facile riuscirci, ma la Lowry (sì, è una donna, e sì, ricordo perfettamente ciò che ho scritto poche righe fa) applica il suo essere donna non allo stile di scrittura, che resta molto fluido e scorrevole, bensì per rovesciare i classici canoni della donna puericultrice e dell'uomo rigido capo della famiglia.


Jonas, il protagonista di questi libri, ha un lato materno molto sviluppato, che lo porta a rischiare la propria vita pur di salvare un neonato innocente, Gabriel, e abbandonare il mondo che conosceva fin dall'infanzia. A proposito, due righe su "The giver": "Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non esistono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto quello che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando...".

6) "L'ultimo spettacolo" di Larry McMurtry (Mattioli 1885)

Ok, questo Autore non lo avevo mai sentito nominare prima di scovarlo su uno scaffale piuttosto nascosto della libreria, ma una volta letta qualche riga non ho potuto fare a meno di stringere forte questo libro e portarlo al sicuro con me.
Vi riporto un estratto:
"A volte Sonny si sentiva l'unico essere umano in città. Non era una bella sensazione e in genere gli capitava al mattino presto, quando le strade erano completamente deserte, proprio come quel sabato di tardo novembre. La sera prima, Sonny aveva disputato l'ultima partita del campionato di football con la squadra della scuola superiore di Thalia, ma non era quello a farlo sentire così strano e solo. Era l'aspetto della città."
Ebbene, forse alcuni di voi ricorderanno questo romanzo dall'omonimo film di Peter Bogdanovich con i giovanissimi Jeff Bridges, Cybill Shepherd e Timothy Bottoms. La storia è ambientata in America (strano, nevvero?) e precisamente in Texas, negli anni '50: in una piccola città di provincia, tre adolescenti muovono i primi passi nel mondo adulto. Non che abbiano molto spazio in cui sgambare: gli echi del mondo arrivano attraverso la radio e il cinema è l'unico divertimento. E ciò è particolarmente pericoloso, perché, fra tre giovani allo sbando, il confine tra noi e dramma è pericolosamente labile.
Beh, che dire? Non vedo l'ora di iniziarlo, anche se credo che darò la precedenza ad altri.

7) "Nessuno scompare davvero" di Catherine Lacey (BigSur)

Altra scrittrice femminile, altro consiglio da parte di un'amica, altro rischio. Su questo romanzo posso dirvi due cose: la prima, che la copertina è veramente magnifica. E' come se fosse la pagina di un fumetto, in cui una donna, sdraiata sull'acqua, si immerge sempre di più fino a quando, al terzo fotogramma, non è completamente sommersa. Tentativo di suicidio? Simpatica burla?
Andiamo a scoprirlo.
"Elyria, ventotto anni, ha un lavoro stabile e un marito a New York: ma un giorno, senza dare spiegazioni, molla tutto e parte con un volo di sola andata per la Nuova Zelanda. Passerà mesi a vagare in autostop fra le campagne di quel paese sconosciuto, incrociando le vite di altre persone e tentando di dare un po' di pace alla sua. Scopriamo che Elyria ha un passato difficile (una madre alcolizzata, una sorella adottiva suicida, allieva del professore che è poi diventato suo marito), ma la fuga non è causata da crimini o violenze: nasce da un malessere esistenziale tanto profondo quanto difficile da definire; e il romanzo è, di fatto, un viaggio nella mente della narratrice, capace di osservazioni acutissime sul mondo, ma anche preda di improvvisi squilibri; dentro di lei, dice, si muove un bufalo riottoso che non riesce a placare."
Ora capite perché mi ha incuriosita? Il tema è uno di quelli a me più cari: la fuga, il viaggio verso l'ignoto, la riscoperta di sé, l'incisione di una ferita purulenta che, se non fossimo partiti, ci avrebbe infettati completamente, portandoci alla morte. E' uno dei temi che affronto anche nel romanzo che sto tentando di scrivere, un grandissimo bastardo che mi sta dando un mucchio di problemi e per il quale ho già buttato via qualcosa come 800 pagine. A oggi, dopo mesi, sono inchiodata come non mai, a fissare il muro e chiedermi se ne sono davvero capace. Dove sia finito l'estro del primo libro, o del secondo. Dove sia finita io.
Beh, sfogo a parte - scusate, ma ci sto dannatamente male -, il romanzo della Lacey mi incuriosisce non poco. Anche qui, lo stile di scrittura mi sembra godibile. Vi riporto un estratto:
"Il rumore sconosciuto non era altro che il fruscio delle pecore nell'erba, ma quelle scapparono via, e io non potevo certo biasimarle perché anch'io sarei fuggita se fossi stata una pecora invece che me stessa, e anzi alcune mattine, pur essendo me stessa, vorrei comunque essere una cosa che fugge lontano da me piuttosto che quella cosa cucita dentro di me per sempre."
Bene, fantastico. Solo trascrivendo questa frase mi è uscita la lacrimuccia. Mi sa che questo romanzo lo leggerò prima di tutti gli altri.


Ordunque!
Che ne pensate di questa carrellata? Conoscete qualcuno di questi romanzi? Volete uccidermi per ciò che ho detto sulle scrittrici femminili? Sono qui a disposizione. Si accettano mutilazioni.
Anche perché - zan zan ZAAAN - ho ancora una cosa da dirvi. E, cioè, che io e la mia collega saremo un pochino meno attive, nei prossimi giorni, per via di qualche giorno di ferie che abbiamo deciso di prenderci. Quindi, potrete continuare a seguirci sia qui che sulla pagina Facebook, noi ci siamo, solo che saremo un tantino più lente nel rispondere. Abbiamo bisogno di recuperare le forze, le idee e le energie non solo per il blog, ma anche per i nostri libri, al momento entrambi in marcia d'arresto, e per i corsi di scrittura creativa che stiamo imbastendo. A proposito, se qualcuno di voi è di La Spezia o territori limitrofi e desidera partecipare, qui potete trovare qualche info e recensione sul corso dell'anno scorso, oltre a novità che piano piano riportiamo sui corsi (base e avanzato) che abbiamo in programma per questo autunno/inverno.
Buone ferie a tutti! :)


- Alice

20 commenti:

  1. 1) "L'ultimo serpente" "L'ultima stagione" e "L'ultimo spettacolo". Della serie, trova le differenze nei titoli :)

    2) I libri della Nutrimenti sono meravigliosamente curati. Quello che mi ispira maggiormente è "L'ultimo serpente", gli altri mi sanno di già visto... problema mio, si vedrà poi^^
    La copertina del libro della C. Lacey è bellissima.

    3) Peccato che La Spezia non sia in America, mh? ;) io poi sono sostanzialmente d'accordo con quello che dici riguardo lo stile di scrittura femminile, ma siccome sono nano... cioè, uomo, non posso dir nulla sennò son maschilista ;P (e di discussioni a senso unico con le "femministe all'ultimo stadio" ne ho avute fin troppe... stupido io a parlarci, ah, beata gioventù...)

    4) Peccato odio faccialibro, comunque buone vacanze a tutte!

    5) Però devi fare qualcosa per sta tua fissa dell' on the road... davvero, basta una strada e la trama esistenzialistica e ti spuntano gli occhi a cuoricino ~-^
    PRESCRIZIONE MEDICA PER LA TERAPIA DI GUARIGIONE DALLA "SINDROME DELLA STRADA INFINITA" ;
    Tenendo conto dei tuoi probabili vari impegni, si consiglia, ordunque, di;
    Al mattino leggere 1/5 di "Solo il mimo canta al limitare del bosco" di Walter Tavis, per max 5 giorni distribuiti nell'arco di massimo 1 settimana e 2-3 giorni;

    Al pomeriggio, leggere almeno un libro a caso di Amèlie Nothomb, entro e non oltre le 2 giornate di tempo;

    Alla sera tardi, leggere un libro a scelta tra "L'ultimo drago" di Jasper Fforde - anche se questo potrebbe compromettere il tuo già seriamente danneggiato rapporto con i libri che parlano di "ultimo", dato i tre libri del punto 1) - o "Canta Yesterday per me" di Kei Tome, in non più di tre giorni per il primo, e due per il secondo.
    Il tutto da acquistarsi o reperirsi in libreria, biblioteca o sull'internetto, o dai frati cappuccini di Imola.

    Per evitare effetti indesiderati, si consiglia un preventivo controllo specialistico articolato in due fasi, a base di;
    Visione dei film "Transamerica", per appurare l'effettivo livello di "OnTheRoadite" presente nel sangue, e "Cloud Atlas", per appurare quanto si dovesse, in caso la terapia si rivelasse fallimentare, insistere con la stessa.

    Nel caso non dovessero esserci benefici psicofisici entro il breve periodo in seguito alla terapia consigliata, non rimane che la terapia d'urto, la quale consiste nella visione di quella palla assurda, cioè, di quel capolavoro non compreso di "Hugo Cabret" o, in alternativa, alla lettura di un libro a caso di "Artemis Fowl" di Eoin Colfer, entrambi senza limiti suggeriti circa le tempistiche.
    Se gli effetti continuano a persistere, l'ultima spiaggia è costituita dalla lettura di qualsiasi cosa riguardi Lovecraft, diluita nell'arco di al massimo, diciamo, 5-6 eoni di tempo.
    Se neanche questo funziona, siamo spiacenti, ma deve prendere atto di essere un caso perso...

    La ringraziamo per aver scelto la " Clinica Liberi&Felici Senza Più Strade In Mezzo Ai Coglioni s.p.a.©®™" per i suoi problemi letterari. )

    Buonaserata a voi!

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    1. 1) Giuro che mi è subito saltata all'occhio 'sta cosa XD w la fantasia (specialmente dei traduttori)!

      2) Concordo u.u

      3) Concordo doppiamente u.u

      4) Altrettanto <3 buone vacanze!

      5) Ho riso a voce alta, piegandomi, per tipo cinque minuti. Sul serio. Cioè ero tipo in apnea XD eeeeeh, a certe passioni, a certi richiami, non esiste cura, ed è anche meglio così. Quello che vorrei veramente è avere l'opportunità di toccare con mano quella polvere, la ruggine sui catorci abbandonati, respirare l'aria secca e vetrosa del deserto, e, finalmente, sentirmi viva. So che mi dirai che questa è solo una mia declinazione personale del mito dell'età dell'oro, ma che posso farci? Per ciascuno di noi esiste una terra promessa, e per me quella terra si chiama Route 66.

      In compenso, "Hugo Cabret" l'ho visto, diciamo che non mi è dispiaciuto ma, stranamente, non ricordo nulla dell'intero film. Questo la dice lunga...
      "Cloud Atlas", nonostante io ami la fantascienza e le commistioni fra generi ed epoche diverse, mi ha frantumato i piripilli talmente tanto che dopo quasi un'ora, ormai in preda a una sindrome da confusione così totalizzante da non ricordarmi nemmeno come mi chiamavo, sono riuscita ad afferrare il telecomando e spegnere la TV prima che i miei neuroni ne uscissero del tutto fritti. Scherzi a parte, so che ha tutte le caratteristiche per piacermi, e so che è stato acclamato dalla critica, e idem il romanzo, ma ti giuro che proprio non sono riuscita a farmelo andare giù, l'ho trovato indigesto da morire. E anche lì, non ricordo niente della prima ora. Eppure ho visto "Memento" e "Inception", per non parlare de "L'angelo sterminatore" e una buona dose di film surrealisti francesi... boh. Non me lo spiego.

      Comunque, grazie per tutti gli altri consigli: segnati! :D

      Buona serata :)

      - Alice


      P.S.: di Walter Tavis ho amato moltissimo "L'uomo che cadde sulla Terra", molto diverso dal film (che ho adorato ma ho anche trovato un po' troppo lungo) ma toccante, almeno per me.
      Ri-ciao!

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  2. Ciao!!

    Felice di averti divertito^^ non ti ricordi niente di hugo cabret perché è na palla immonda... Cloud Atlas invece non è male (anche se non è affatto un capolavoro, ma nemmeno il "peggiore film del 2012", come è stato scritto...) ma da quel che so è diverso dal libro, che non ho letto.
    In realtà, è probabile che tu non lo abbia compreso, anch'io ho impiegato tre visioni complete per seguire tutti gli avvenimenti, e una quarta per fare i paralleli con altre opere (e ci sono molti riferimenti anche ad altre opere delle stesse sorelle Wachowski).
    Anche i fratelli Nolan sono bravi, ma soprattutto Christopher spesso esagera; interstellar ha la stessa coerenza interna di babbo natale... però Memento è figo

    I film surrealisti sono molto belli se fatti bene. Sul resto, sono d'accordo; se si ha una passione così grande, inutile cercare di cambiarla... tanto si rappresenterà sempre ;)

    (Ps. Per i "consigli"... attenta che "Canta Yesterday per me" è un manga, peraltro incompleto attualmente :( se devi sceglierne uno da cominciare una volta smaltita la pila costituita dai libri di questo post, scegli "L' Ultimo drago". Mi ringrazierai XD )

    È vero, quello che dici tu di Tavis è carino, ma "Solo il mimo canta al limitare del bosco" di più ;) ma com'è che finiamo sempre a parlare di Bowie?!

    Tanti ciai a tutte!! (Per cambiare un po' dai...)

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    1. Toccare la ruggine sui catorci abbandonati... e il tetano ringrazia... ;P

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    2. Ho rifatto il vaccino da poco per il morso di un gatto, tiè u.u XD

      Comunque a me Interstellar è piaciuto tantissimo, perlomeno finché non si arriva al momento oltre l'orizzonte degli eventi... poi, ehm... mumble.
      In ogni caso, Bowie è sempre Bowie <3 solo lui lì poteva davvero interpretare un alieno, ricordo che mi aveva davvero colpita. Fra l'altro, quello fu uno fra i miei primi romanzi di fantascienza, ora che mi ci fai pensare O.O
      Rimedierò aggiungendo alla mia lista, oltre a quel saggio su Lovecraft, anche questo libro di Tavis! ;)


      - Alice

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    3. Ahaha, hai fatto bene, siamo nel 2018 e ancora si muore di morbillo perché degli emeriti coglioni non vogliono vaccinarsi... vabbe', lasciamo perdere, che poi andiamo in versione OT plus...

      Concordo su Bowie, come solo lui poteva fare Tesla in The Prestige, che ho preferito DI MOLTO a interstellar... no davvero, tra quello e "the passenger" non so qual è più imbarazzante per i buchi di trama e/o la caratterizzazione dei dialoghi... purtroppo il grande difetto che si portano dietro i film di fantascienza è che spesso ci si dimentica che dopo la arola "fanta" c'è la parola "scienza"... la spiegazione del buco nero tridimensionale all'inizio di interstellar è ridicola, Nolan sbaglia in buona fede, però sbaglia...

      Per il resto, il suo Batman è il più bello, poche balle ;))

      (Prima "L'ultimo drago"!! O-O )

      Buonaserata a tutte!

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    4. Concordo sui vaccini alla grande. "The prestige" me lo sono perso, corro a metterlo nel carrello O.O ricordo che quando uscì feci di tutto per andarlo a vedere, ma nessuno venne con me e alla fine rinunciai. Ora mi fai tornare la curiosità!
      Sul buco nero di Interstellar, però, devo dissentire... https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/03/interstellar-grazie-film-nolan-nuove-scoperte-sui-buchi-neri/1188089/amp/

      - Alice

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    5. Ciao!!

      The Prestige ha due attori protagonisti ipnotici, ma è difficile da capire se non ci si mette in testa che è, alla fine delle fiere, un film sull'ossessioni/possessione, con tutti gli effetti collaterali del caso.

      Sul buco nero hai travisato; la realizzazione grafica del buco nero in interstellar è spettacolare e accurata (quello che dice l'articolo che mi hai linkato lo sapevo già, specie l'apporto delle equazioni di Thorne, un amico di Dalí ;), quella che critico io è la semplicistica (a dir poco) "spiegazione" che di questo buco nero si dà all'inizio del film, prima di entrarci dentro - la scena (vado a memoria) vede uno dell'equipaggio della navicella spiegare al protagonista che un buco nero è come un "tunnel" tra più dimensioni, e lo disegna su un foglio (traccia due cerchi e due linee parallele che li congiungono, che ne indicano la lungezza, proprio come un tunnel). Poi dice che questo tunnel funziona così su un piano bidimensionale (il foglio), ma in uno spazio tridimensionale, il "tunnel" si restringe, e se su un piano 2D un buco è un buco (sul foglio, il cerchio di entrata del "tunnel"/buco nero) in un piano 3D come si rappresenta un tondo? Con una sfera; e infatti il buco nero di interstellar è sferico (e il personaggio che spiega fa l'esempio prendendo il foglio con il tunnel disegnato e lo ripiega su sé stesso, bucando i due tondi ora sovrapposti con una matita, per far capire al protagonista perché un buco nero è una specie di "scorciatoia" spaziotemporale).

      Per come viene rappresentato il buco nero, il risultato è eccellente (Nolan ha sempre un bel budget per i suoi film XD ), anche se in realtà la verosimiglianza con un reale buco nero si ferma alle apparenze esterne (l'articolo del fatto quotidiano - giornale che odio, ma vabbe'... - non ne parla, ma in realtà, per quanto accurato, nulla di tutto ciò che succede all'interno del buco nero è "scientifico", per il semplice motivo che ancora nessuno al mondo sa cosa c'è in un buco nero; e tuttavia un errore nella rappresentazione grafica di questo buco nero c'è lo stesso, ed è il fatto che, nella scena dell'ingresso, tutt'altro che felice, della navicella all'interno del buco nero, i protagonisti guardano fuori dalla navicella (all'interno del buco nero) e vedono... nero. Il che, era quello che si pensava negli anni 80, cioè che dall'interno di un buco nero si veda nero, ma in realtà già Asimov, e dopo di lui altri tra cui S. Hawking, ipotizzò che, essendo un buco nero un agglomerato di antimateria (sto semplificando) in grado di assorbire al suo interno anche le fotocellule, cioè la luce, l'interno di un buco nero non sarebbe nero ma bianco. Oggi sappiamo che i buchi neri sono "bianchi", ossia fanno l'effetto orso polare; sembra che l'orso polare abbia la pelliccia color bianco panna, in realtà ha il corpo nero (per assorbire più calore possibile dal sole, come le foche, i pinguini etc.) e il pelo "trasparente", coi singoli peli cavi al loro interno. L'effetto orso bianco è dato dall' habitat, tant'è che se li si sposta i luoghi tipo savana, diventano "scuri". Ecco il buco nero è uguale ma inverso, all'interno è bianco e da fuori appare nero perché "riflette" lo spazio circostante, il vuoto.

      Comunque, a prescindere da questo, quello che a me non va giù di interstellar sono ben altre cose... altri errori, che d'accordo, coi viaggi spaziotemporali è sempre un casino, ma dai alcune cose del finale non hanno il minimo senso logico... ;)


      (Che comunque è sempre meglio della scena del film di "G.I. Joe, la nascita dei cobra" dove un iceberg che viene fatto esplodere nell'artico affonda... sti qua, la fisica, dove cazxo l'hanno studiata?!?? XD)

      Buon pomeriggio a tutte!

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    6. Ho già detto che sei da sposare?
      Adoro quando finalmente qualcuno apprezza l'astrofisica e dimostra di saperne un po' e adoro anche la tua spiegazione sull'orso polare, che sinceramente non conoscevo. Quindi, complimenti sinceri per entrambe le cose.
      Al di là di questo, capisco cosa intendi dire, e capisco anche le tue rimostranze sul finale; c'è da dire che, proprio perché nessuno può sapere cosa c'è oltre l'orizzonte degli eventi, tecnicamente anche la spiegazione "c'è una zebra che gioca a criquet usando baobab nani come mazze" dovrebbe suscitare solo un "ah, ok", proprio perché non è possibile sapere nulla. Ovviamente ho detto qualcosa di ultra, super semplicistico, mi rendo perfettamente conto che bisognerebbe cercare di dare una interpretazione il più possibile in linea con ciò che, in base alle attuali conoscenze scientifiche, potrebbe essere ragionevolmente non dico probabile, ma almeno plausibile, seguendo il principio del rasoio di Occam; però, di fronte a un mistero universale come quello, di contro, non possiamo porci che in due modi: o da agnostici, o da agnostici attivi nel tentare di scoprire la verità.
      Un po' come nei confronti delle varie divinità: io, da agnostica tendente all'ateismo, non posso comunque permettermi di dire a uno che crede che il dio della creazione sia un enorme coniglio rosa di nome Harvey, perché fino a prova contraria io non posso dire niente. Posso solo far ragionevolmente notare che, in base alle evidenze empiriche dei fatti e della letteratura attualmente presente, è improbabile esista una divinità, o comunque una singola divinità appositamente per una sola specie presente sulla Terra, divinità peraltro valida solo per una ristretta percentuale della popolazione esistente, mentre il resto dell'universo ne risulterebbe sprovvisto; ma non sono affari miei, e non c'è dimostrazione, e dato che io detesto chi crede per fede, e cioè in modo acritico, senza porsi domande, compresi quelli che difendono a spada tratta l'assolutezza dell'ateismo come unica illuminazione possibile, posso solo limitarmi a dire che io la penso in un certo modo, che ritengo ragionevolmente molto probabile, ma non posso escludere di sbagliarmi. Quando accadrà un miracolo o comunque verrà dimostrato il contrario, sarò la prima ad ammettere che mi sbagliavo. Tutto qui. E alla fine siamo comunque finiti a parlare di religione... speriamo bene.

      Comunque, ricordo di aver letto di recente un articolo di scienziati, mi pare della NASA, ma non ricordo con esattezza, che spiegavano passo dopo passo perché, delle decine e decine di film di fantascienza usciti negli ultimi anni, solo Interstellar (per la parte scientifica attualmente conosciuta) e Sopravvissuto - the martian siano gli unici due fatti veramente bene e con solide basi scientifiche, mentre altri, anche super acclamati e vincitori di numerosi Oscar, come Gravity, fossero assolutamente sbagliati.

      Ciao!

      - Alice

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  3. Buonaserata a tutte, siore e siore!

    tu già sai che quando esordisco così, è perché mi va di fare il cretino. Abbiate pietà, ho passato, letteralmente, le ultime 6 ore a riascoltare pressoché tutto quello che ha fatto Tiziano Ferro... ininterrottamente, sono cotto. No, non fatevi domande, e sì, lo so, lo so. Per il resto, se sento ancora una volta la frase "e ringrazio chi sa piangere ancora alla mia età" a piagnere mi metto io...

    Credimi, l'astrofisica, lo studio delle teorie quantistiche (teoria delle stringhe, studio dell'entropia minore etc.) è l'unico campo del sapere nel quale posso ""vantarmi"" di sapere qualcosa di più. No davvero, anche la grammatica, in confronto, è per me più misteriosa (basti pensare che la mia conoscenza dei tempi verbali è a dir poco vergognosa... trapassato prossimo? Che roba è? Si mangia? :)

    Non ho mai amato il "rasoio di occam", modus operandi sopravvalutato.
    Per quel che riguarda la religione, io devo ancora capire una cosa; perché hai tutto sto timore a parlarne? Già in un altro post mi pare accennammo alla cosa, ma ancora devo capire qual è il pensiero frenante. Oserei dire che sarebbe interessante un post sulla questione... ma vabbe', personalmente mi rifiuto di intendere la (o le) religioni allo stesso modo di come le si intendevano 50 anni fa: nessuno, oggi, negherebbe certe cose, o ne professerebbe altre - tolti gli idioti bigotti alla mario adinolfi, per capirci.
    Non esistono ebrei che pensano davvero che dio sia un vecchio barbuto, o che la Terra abbia 6000 anni - quelli che esistono sono derecebrati, e pochi.
    Poi, dipende cosa intendi per "miracoli": di cose inspiegabili, per la scienza attuale, oggi come ieri ne succedono sempre, e non mi riferisco alle statue che piangono sangue ma a vere e proprie guarigioni senza spiegazione. Che ok, non saranno state le preghiere di intercessione dei fedeli, ma comunque non esiste ancora una spiegazione scientifica (faccio notare che io ho creato un Pantheon di mostruose divinità appositamente per far loro mangiare gli dei delle altre religioni, mh? ;P - ce lo vedo, Visnù contro Yog-Sothoth... tzé, se lo pappa senza neanche ruttare...). In definitiva, hai ragione, il dubbio è l'unica via praticabile. Involontariamente, sei stata moolto Lovecraftiana (ok, basta). Però ti faccio un esempio; HPL in un saggio controbatte a un religioso difendendo le sue convinzioni atee e materialiste, e, per i suoi tempi, lo fa in maniera brillante. Oggi però il 90% delle sue "argomentazioni" sono obsolete, non più valide. Per esempio, Lui sosteneva la nullificazione della personalità individuale dopo la morte (negando dunque la possibilità di un paradiso/inferno/altro), portando come tesi in forza delle sue idee alcuni studi scientifici del tempo. Ma oggi, tali studi sono da ritenersi errati o incompleti e, al contrario, oggi molte idee in passato proprie di religioni o filosofie, sono state confermate o in parte ipotizzate anche a livello scientifico; così, se negli anni '20 del XX° sec. si poteva dire che non vi è nulla al di là della vita, oggi è, paradossalmente, molto più difficile e rischioso asserire ciò, parlando proprio a livello scientifico. Un enorme ostacolo per gli scienziati evoluzionisti e filo transumanisti più radicali (ossia coloro che "difendono l'ateismo a spada tratta", come HPL) è, per esempio, il riuscire a spiegare come mai, a oggi, non si è mai riusciti ad assistere alla nascita spontanea (casuale) della vita dalla materia inanimata...
    The Martian è una figata astrale, concordo, molto accurato (ma anche estremamente più semplice da rappresentare verosimilmente, rispetto a interstellar). Tra interstellar e Gravity siamo lì...
    Ultima cosa: spesso, a chi mi chiede se credo o meno, rispondo di non essere, né sentirmi, credente, né ateo, né agnostico. Un po'snob, forse, e anch'io ci ridacchio su.
    E mò basta, buonaserata a tutte!

    (E via a spararsi gli Skid Row... di male in peggio, eh?...^^' )

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    1. Concordo su tutta la linea, in particolare sui molti fenomeni che si verificano e ai quali la scienza non sa ancora trovare una spiegazione. Sicuramente ci sono, e senz'altro dobbiamo ancora arrivare a capirli - se mai ci arriveremo - ma personalmente, sempre pronta a ricredermi in caso di prova contraria, dubito che abbiano un'origine religiosa. E' pur vero, però (e qui vado nel campo delle supercazzole difficilmente scindibili dagli sporadici episodi reali), che esistono anche fenomeni largamente documentati di "possessioni" demoniache o simili, come ad esempio le esperienze e gli oggetti detenuti dai coniugi Warren, quindi chissà qual è la verità...

      A parte ciò, ci tengo a risponderti sull'argomento religione: il fatto è che, parlando di politica, religione e orientamento sessuale, si tocca quella sfera "sensibile" strettamente connessa al sistema di valori e alla morale di ciascun individuo; spesso è difficile trovare gente disposta a dialogare in termini di vero o falso (invece che di giusto/sbagliato), soprattutto su queste argomentazioni, ed è per questo che si ritiene, generalmente, preferibile evitare di parlarne, a meno che non ci si trovi nei luoghi preposti a farlo o non si abbia particolare confidenza. Questo è un blog di scrittura, pertanto politica, orientamento sessuale e religione non sono argomenti che vi trovano posto, se non nei limiti di recensioni di libri che trattano queste tematiche. Fare un post sulla religione equivarrebbe, oltre a incassare tanti di quegli insulti che te li raccomando, per la mancanza di obiettività di molte persone, anche a snaturare questo blog, la cui anima è e rimane a vocazione squisitamente letteraria.
      Sono però contenta che tu non appartenga a quel genere di persone che saltano su appena gli si tocca qualcosa che ritengono indiscutibile, ed è per questo, credo, che mi trovo così bene a parlare con te.
      Mi ha fatto in realtà molto piacere sapere che sono stata vicina alle posizioni di HPL :D

      Buona serata!


      - Alice

      P.S.: No dai, Tiziano Ferro no.

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  4. Ciao!

    Non sono sicuro di aver capito che c'entrano quei ciarlatani dei warren, però è vero che di cose misteriose ne succedono spesso. L'importante è non arrivare a credere, come purtroppo ho visto scorrendo i commenti sotto un video su Youtube sugli alieni, che bisogna "credere per vedere", anziché "vedere per credere"... se ci si mette ad ascoltare tutti i testimoni che dicono di aver visto padre Pio contemporaneamente ad altri, è la fine...
    Alle possessioni demoniache, e agli esorcismi - religiosi e non - credo ben poco: sicuramente c'è la presenza di una qualche patologia e/o l'insorgenza di qualche disturbo grave, ma da qui a essere posseduti... ;)

    Avevo immaginato che fossero questi i pensieri frenanti, ma volevo esserne sicuro. Ad ogni modo, pur non condividendo, rispetto la vostra decisione.

    (Buffo sentirsi dire di non appartenere "a quel gruppo di persone che salta su appena gli si tocca qualcosa che ritengono indiscutibile"... ero convintissimo di essere così... cioè, toccatemi Lovecraft e vi sbrano! XD scherzi a parte, grazie, ma se ci fai caso tutte le persone disposte al dialogo hanno sempre e comunque determinate caratteristiche, tra le quali quelle che citi tu: non c'è dunque da sorprendersi di nulla, persone libere libere libere ne esistono. Non sono la maggioranza, purtroppo, ma ci sono. )

    Buonaserata a tutte!!



    (E mo rovino tutto... CHE HAI CONTRO TIZIANO FERRO?!?? EH?? Igniurante... ;)
    - nah, sul serio, poche cose, rispetto a tutto ciò che ha prodotto, ha fatto bene, ma quelle che ha fatto non fanno rimpiangere i pfm... chissà perché c'è questa tendenza in giro del dover denigrare una canzone solo perché italiana... gli "intoccabili" sono tre, Fabrizio De André, Lucio Dalla e De Gregori. E due di questi a me dicono poco e niente... :{) )

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    1. Sui Warren avevo letto diversi articoli che mi sembravano ben supportati, ma non "credo" aprioristicamente a ciò che hanno nella loro casa perché non ci sono mai andata e perché comunque non ho trovato spiegazioni ufficiali, anche se anche lì, se ai tempi di Ipazia mi fossi uniformata alla spiegazione ufficialmente riconosciuta, avrei fatto un grosso errore. Ma qui si sconfina nuovamente. In realtà sono piuttosto curiosa del perché li definisci ciarlatani in maniera insindacabile. Hai degli articoli in merito che posso leggere? Te lo chiedo proprio perché è un argomento che mi interessa.

      Naaaaah, anche parlando di Lovecraft sei abbastanza tranquillo, nel senso che io ti ho spiegato perché non riesco a digerirlo e tu mi hai gentilmente suggerito alcuni brani e testi da leggere per fare un altro tentativo, non sei ricorso a pale e forconi xD

      Ferro... meh... mah. Un paio, forse. Poi, mi sembrano tutte uguali. Magari sbaglio, eh. Purtroppo io faccio parte di quelli che difficilmente apprezzano canzoni italiane (e qualsiasi altra cosa prodotta in Italia, a parte il salame), ma sui tre intoccabili concordo. Dalla in realtà a me non dice nulla, tranne nella canzone Ayrton. In compenso, aggiungerei fra gli intoccabili, perlomeno per diverse canzoni, anche Renato Zero. E poi mi piacciono le vecchie canzoni di Masini, le trovo poesie mille volte più belle di altre canzoni ritenute intoccabili.
      Ciao!

      - Alice

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  5. Buonamattina a tutte!

    No, ora come ora non saprei dirti articoli particolari riguardo i warren (oltre al fatto che, "grazie" alla mia scarsissima conoscenza informatica, non saprei come fare a linkarteli neanche se li avessi, ehmm ^^` ).
    Ai warren mi interessai analizzando (leggi "facendo finta di fare il critico cinematografico serio") il film The Conjuring (2013), parzialmente ispirato ad alcune loro "imprese", e in quelle ricerche mi risultò abbastanza chiaro che i due coniugi non fossero altro che ciarlatani; ma in realtà, il mio è un pensiero, in questo senso, più ampio. Ovvero, TUTTE le persone che si professano sensitivi, esperti del paranormale, cacciatori o amici di vampiri etc., sono ciarlatani. Il pensiero mio primo, una volta venuto a conoscenza dell'esistenza di una tal persona "esperta del paranormale" manco fosse dylan dog, è "sentiamo che han da propinare stavolta...", e normalmente dopo aver approfondito neanche moltissimo queste figure, mi faccio un paio di risate.
    Tutte le persone che credono, e/o VOGLIONO far credere alla magia stile harry potter, sono persone di una stupidità abissale, egocentrici e ptesuntuosi, sulla falsariga anche di molti (non tutti) "religiosi".
    In altre parole, mi avessi fatto i nomi, anziché dei warren, di Uri Geller o dei sostenitori dell'esistenza del Mothman, ti avrei ugualmente detto che sono ciarlatani.
    Tanto per essere ancora più chiaro; questo non significa necessariamente date un giudizio sulla persona, per quanto, anche volendo, non posso non darne uno minimo sapendo quello che so. Detto ciò, A. C. Doyle rimane un ottimo scrittore, sebbene sia morto credendo reali le fotografie di Cottingley.
    Credere che esista qualcosa di più della realtà immediatamente tangibile e causale, ok lo capisco. Ma credere ai ciarlatani che vaneggiano di esperienze astrali, di poter muovere oggetti col pensiero o di vedere demoni, fate e affini, anche no... anche perché poi, quando li metti alle strette, e chiedi dimostrazioni serie delle loro presunte "capacità da """"esperti"""" del paranormale", le inventano tutte per eludere la cosa...chissà perché ;), e ad oggi non esiste un solo caso che confermi il contrario.
    Piuttosto, ammiro persone come James Randi, illusionista che ammette di essere, appunto, un illusionista, cioè ti frega con un trucco. E se ti vuoi mettere a ridere, c'è chi lo considera un vero stregone, nonostante le sue ripetute risposte negative.

    Che ci sia qualcosa di più nella realtà rispetto a quel che percepiamo, lo credo anch'io; molte cose non tornano, e, come specie, siamo ancora indietro nelle scoperte scientifiche. Di quello che ci circonda sappiamo ancora poco, per una risposta che riusciamo a dare, cento domande si aprono davanti a noi.

    L'avevo intuito, che non andavi matta per la musica itagliana; non hai tutti i torti, e sì, dalla è con de gregori quello che mi piace meno di tutti, mai sopportato. Concordo su Renato Zero e Masini (Ci vorrebbe il mare, Paura d'amare, Vaffanculo... capolavori), e ce me sarebbero tanti altri/e.
    Io, non avendoli realmente visduti, ho capito degli anni '90 più che da libri e cinema, dalle canzoni degli 883. E ci sarà sempre lo sfigatino del cazzo che ti rompe che se non ascolti Mozart - bravissimo, per carità, anche se nessuno dei testi era suo - non capisci niente di musica...

    Buonagiornata a tutte, carissime!

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    1. Ci vorrebbe il mare è la mia preferita, ma mi piace molto anche Principessa innamorata, per non parlare di Cucciolo. Per motivi diversi, tutti dolorosi, le sento vicine a me, anche se Ci vorrebbe il mare resta la più bella.

      Sui Warren come su tutto il resto rimango su una posizione tendenzialmente agnostica; non avendo sperimentato nulla in prima persona, posso desumere ragionevolmente che possano anche essere sciocchezze, ma non posso dirlo con certezza assoluta. Ti consiglio di leggere, anche solo per pura curiosità o voglia di farti due risate, le testimonianze ufficiali sulla bambola Annabelle. In proposito a tutto ciò, comunque, mi torna in mente Fichte, uno dei miei filosofi preferiti, il quale proponeva una spiegazione molto illuminante del concetto di abitudine. In poche parole (anche se magari lo conosci già, mi fa piacere ricordare i bei vecchi tempi del liceo, e poi, repetita iuvant): noi sappiamo, ad esempio, che una palla spinta giù da un tavolo cadrà sul pavimento. Semplice e chiaro. E' un po' lo stesso concetto su cui si basa Minority Report, per intenderci: se non voglio che la palla non cada, ma ormai è stata spinta, frappongo la mano fra di essa e il pavimento e la fermo prima della caduta. Ma supponiamo che quello che noi abbiamo desunto fosse una verità assoluta sia soltanto un'abitudine, o meglio: supponiamo che la normalità sia che la palla resti a galleggiare, o voli verso l'alto, o esploda, o si trasformi in farfalla; noi potremmo anche aver assistito a una sequenza straordinaria di coincidenze, come quelle che hanno dato origine alla vita sulla Terra e, più in generale, allo squilibrio di materia/antimateria che ha dato originale a tutto ciò che conosciamo.
      So che a te interessa forse più la concretezza della scienza o della tecnica rispetto al mero "astrattismo" di pensiero filosofico, che è poco applicabile (specie in questo caso) e corrisponde talvolta all'attuale concetto di "utensile" mentale, ma era comunque una reminiscenza liceale che mi andava di condividere :)

      Va bene, dopo questo poderoso OT è meglio se vado a preparare la cena xD
      Buona serata! :)


      - Alice

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  6. Difficile scegliere su Masini. La mia preferita forse resta Vaffanculo, che è quella che sento maggiormente vicino, ma poi davvero non saprei; Principessa e Frankestein, forse. Dispiace che ha avuto meno successo di quello che avrebbe meritato :(

    Sul resto, io qualcosa ho "sperimentato", personalmente rispetto quelle filosofie che hanno un fondamento di qualche tipo, la superstizione non rientra tra queste - per me, quindi, rimangono cazzate, che chiunque è libero di spacciare per verità, ma che non può dimostrare sotto nessun aspetto, né empirico né astratto, se non ingannando le persone deboli mentalmente. ((Io spero che tu non ti offenda... vabbe', continua a leggere a tuo rischio ;) ))
    Riguardo al resto di ciò che scrivi, sono sincero se ti dico che non ricordo di aver mai dovuto rileggere un commento così tante volte prima di comprenderlo. Magari nella tua testa tutto suonava chiaro *-* Fitche lo conosco bene ma non è uno dei miei preferiti.
    Io sinceramente non ricordavo l'esempio illuminante del concetto di abitudine - ricordo, a tal riguardo, l'esempio di Hegel del gallo - , ma forse ti riferisci al fatto che, secondo Fitche, prima di [A=A] il soggetto pensante debba necessariamente, a livello inconscio, affermare che [IO=IO] e, per contrapposizione, [IO opposto/diverso a NON-IO]. Ancora meno ho capito che c'entra Minority Report (e sì che di Dick ho letto tutto, tranne L'Esegesi...).

    Comunque, ho capito cosa intendi dire, e ti dico che fondamentalmente sono d'accordo con te, ma non con l'esempio che hai fatto: posto un sistema di riferimento, tutto ciò che accadrà nel suo campo inerziale, avrà una e una sola logica, un solo verso e una sola forza di attrazione, pertanto le leggi fisiche (e tutte quelle a esse collegate, ovviamente) rimarranno sempre e solo le stesse, fino a quando non viene alterato il sistema di riferimento inerziale. Ma nel caso che fai tu della palla che cade, o che volteggia etc., posto che il sistema di riferimento preso in considerazione lo permetta, quell'attività della palla non può considerarsi "abitudine", dato che non potrà mai essere diversamente. Pertanto quell'attività della palla è assoluta, in riferimento al suo sistema inerziale.
    Ma il succo del tuo discorso è che quello che finora abbiamo creduto vero, fondamentalmente potrebbe non esserlo, data la nostra (come specie umana) ignoranza in materia. Come ho detto all'inizio, condivido (e anche Lovecraft... se solo sapessi QUANTO sei Lovecraftiana dentro... hihi^^)
    Sul finale, sono un po' perplesso: "squilibrio di materia/antimateria che ha dato origine al tutto"? Mi giunge nuova, quantomeno non mi risulta essere la teoria del Big Bang, anche perché per quel poco che sappiamo dell'universo conosciuto, il 98% di esso è composto di antimateria.
    In ultimo, la cosa della "sequenza straordinaria di coincidenze che hanno dato origine alla vita sulla Terra", è una teoria debolissima e poco scientifica (tant'è che è l'unica teoria di S. Hawking non comprovata teoricamente, meno che mai sperimentalmente: qui Hawking è più filosofo, ma vuole spacciare quest'idea per "scientifica" - il pensiero è legittimo, ma in filosofia), nessuno ha la più pallida idea di cosa sia avvenuto prima di 4 miliardi di anni fa, qualunque scienziato dica qualcosa in merito oggi, può solo fare congetture filosofiche. Tanto per dire, se anche il caso cieco, per pura coincidenza, avesse a disposizione tutti gli aminoacidi necessari, impiegherebbe, in termini probabilistici, più di 300 miliardi di anni per formare una proteina. L'universo di miliardi di anni ne ha circa 14-15...

    Ok, sì, decisamente troppo OT, comunque proverò a vedere le testimonianze su Annabelle (non ho visto neanche il film... ^^' ), grazie!

    Buonaserata a tutte!

    RispondiElimina
  7. Più rileggo il tuo commento e meno lo capisco... ho il dubbio di non aver seriamente compreso la metà del commento... mi perdo a "o meglio:supponiamo che la normalità...dato origine a tutto ciò che conosciamo" :(

    Comunque no, non do' più importanza a scienza o filosofia, anzi certo "astrattismo" oggi andrebbe recuperato, e non è vero che la filosofia è poco applicabile; noi viviamo immersi nella filosofia, così come nella matematica e in qualunque altro campo del sapere. Alla fine, tutto è collegato, in fondo ;)

    Buonaserata a tutte, siore e siore!

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    1. Bonsoir! Purtroppo ti rispondo con ritardo pazzesco, ma assolutamente volentieri e senza nessun tipo di problema, ci mancherebbe! Lo so che sono un po' arzigogolata nei miei ragionamenti :P

      Per Minority Report, l'ho citato perché nel film (non ricordo nel libro) si faceva l'esempio simile della palla che, rotolando giù da un tavolo, veniva presa prima che cadesse. Non so se ti ricordi, ma il nostro belloccio di turno (Colin Farrell, mi pare) era perplesso dalla legalità del pre-crimine, ma con questo esempio capì. Perché la palla non cada (il crimine non venga commesso) la palla ti viene istintivo prenderla al volo prima che cada per terra (prima che il crimine venga effettivamente commesso). I precog permettevano di sapere esattamente quando la palla sarebbe caduta e alla polizia di intervenire pochi istanti prima che il crimine si consumasse. Certo, in questo modo le carceri erano stracolmi di individui che, in definitiva... non avevano fatto niente. Però l'idea era la stessa della palla che rotolava e cadeva, ecco perché l'ho citato.

      A parte ciò, purtroppo non ho le tue stesse basi di astrofisica per poter parlare con la dovuta precisione dell'argomento, ma ricordo distintamente di aver letto diverse pubblicazioni sue e anche visto un documentario molto interessante su Stephen Hawking in cui spiegava, probabilmente con parole molto povere perché anche una tonta come me potesse capirlo (e ha fatto bene, perché non mi destreggio molto bene tra i tecnicismi XD), che se l'universo fosse constato di un esatto numero di particelle e un identico numero di anti-particelle (o qualcosa del genere, lo so che è blasfemia parlare senza precisione di questi argomenti ma, come detto, non ho le basi sufficienti per farlo, per questo mi scuso) la risultante delle forze sarebbe stata zero e i pianeti eccetera non sarebbero semplicemente esistiti. Invece, lui asseriva che la materia e l'anti-materia non sono simmetriche, e che in generale c'è un lieve squilibrio, nell'universo, che ha permesso alla materia di continuare a esistere.

      A parte ciò, concordo su tutte le tue posizioni :) spero, anche se con parole non proprio perfette, ahimè, di essermi spiegata meglio, questa volta!

      Buona serata!


      - Alice

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    2. ¡Hola! :)

      In realtà, rileggendo le mie risposte a distanza di una settimana, mu sembra di essere stato anche più astruso di te... ^^'

      Non ricordo se nel libro c'è l'esempio della palla, e il film lo ho visto una volta sola anni fa... l'idea alla base di Minority Report è interessantissima, Dick è un nobel mancato.

      Non ho chissà che basi, e ho cercato di spiegare con gli esempi più semplici possibili. Un campo inerziale, per dire, in scala minore (non universale come nel mio esempio precedente) è quello che fanno studiare a scuola, delle cabine del treno in movimento: se a una curva stretta il treno devia dall'asse del suo tragitto di percorrenza e si ha, su di un tavolo al centro di una cabina del treno, una biglia, la biglia, a causa della frenata - non brusca ma comunque sensibile - del treno necessaria per fare la curva dei binari si ritroverà a seguire comunque il tragitto di percorrenza precedente la curva (ossia cadrà dal tavolo): in questo contesto - in questo campo inerziale - non è, ovviamente, fisicamente possibile altro comportamento della biglia. Se lo fosse, tanto varrebbe vivere in un mondo dove gli asini volano e i gravi scendono verso l'alto...©-©

      Comunque, avevo capito che ti riferivi a Hawking (perché credi che l'abbia citato? ;) e immaginavo anche che ti riferissi al suo esempio delle particelle; il "documentario" che citi, probabilmente, è quello dove, per spiegare quello che dici tu, Hawking fa un esempio riempiendo il pavimento della sua ex stanza dei tempi di Oxford con delle palline che vanno a ricoprire tutta la superficie del pavimento, simboleggiando le particelle. Nell'esempio, H. Afferma che se le particelle fossero rimaste così, statiche, non si avrebbe avuto il Big Bang, né lo sviluppo dell'universo. Invece, togliendo una sola "pallina"=particella, l'armonia è stata spezzata, e ha iniziato a crearsi l'entropia, che domina l'universo. Il punto è che tutte queste sono ""solo"" teorie, più filosofiche che scientifiche, non perché manchino informazioni, ma perché non si hanno prove, e, oltretutto, come la teoria evoluzionistica, presenta troppe "botte di culo" incredibili che casualmente avrebbero dovuto verificarsi perché tutto ciò accadesse. È tutto un calcolo probabilistico, e se neanche Hawking stesso se la sentiva di dissociarsi dall'idea di un disegno intelligente insito nell'universo, forse un motivo o due ci sono...

      Lieve squilibrio, nell'universo... insomma, lieve, come ho detto, si calcola che noi e tutto l'universo conosciuto a noi, fino ai miliardi di miliardi di anni luce di distanza che siamo riuscito a calcolare finora, sia solo una infinitesima frazione di quel 2% di materia di cui è composto l'universo (che a questi macrolivelli di scala già comincia ad essere errato come termine...), il restante 98% è antimateria entropica.

      Per quel che ne sappiamo ora, domani chissà.

      Buonagiornata a tutte, come sempre.

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    3. Ehilà, buongiorno! :D

      Uhm, non mi pare che in quel documentario Hawking usasse le palline per supportare il suo esempio, però il concetto mi sembra quello, pertanto, palline o no, ci siamo capiti :D
      Eh, purtroppo so che le sue teorie non sono state ancora dimostrate e che la fisica quantistica ha quasi più a che fare con la filosofia che con la scienza, come dici tu, perlomeno per ora, ma un giorno sono certa che l'uomo troverà l'anello mancante che spiegherà la fatidica teoria del tutto... probabilmente non sarò viva per vederlo, perché chissà quanto tempo deve ancora passare, ma un giorno spero che accadrà.

      Per quanto riguarda l'incredibile sequenza di probabilità, beh, come associazione mentale mi viene in mente una pagina di "Sfera" di Michael Crichton, che fra l'altro è forse il mio libro preferito in assoluto e se la gioca con Carrie, in cui l'autore riportava l'equazione di Drake, che stima il numero di civiltà extraterresti esistenti in grado di comunicare nella nostra galassia:

      N = R* x fp x ne x fl x fi x fc x L

      dove N (qui mi faccio aiutare da Wikipedia perché a memoria non ricordo tutto, te lo dico per onestà intellettuale), è il numero di civiltà extraterrestri presenti oggi nella nostra Galassia con le quali si può pensare di stabilire una comunicazione; R* è il tasso medio annuo con cui si formano nuove stelle nella Via Lattea; fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti; ne è il numero medio di pianeti per sistema planetario in condizione di ospitare forme di vita; fl è la frazione dei pianti ne su cui si è effettivamente sviluppata la vita; fl è la frazione dei pianeti fl u cui si sono evoluti esseri intelligenti; fc è la frazione di civiltà extraterrestri in grado di comuniare; L è la stima della durata di queste civiltà evolute.
      Ora, so che ha subito diverse critiche, la prima fra le quali il fatto che non prende in considerazione la possibilità che civiltà extraterrestri entrino in comunicazione volontariamente con noi, ma infatti alla formula originaria si sono andati ad aggiungere altri parametri, come la possibilità che una civiltà ricompaia su un pianeta; resta però il fatto che N equivale già almeno a uno, perché noi SIAMO passati attraverso tutte queste incredibili coincidenze, quindi N ha un limite inferiore, e cioè non può essere meno di uno. Sarà uguale o maggiore.
      Non sono, come detto, assolutamente un'esperta, ma ricordo che questo approfondimento mi affascinò molto, quando lessi il libro per la prima volta :) veramente un capolavoro, anche se, sempre dello stesso autore, il prologo di "Preda" non si batte.

      Buona giornata e non mi picchiare per le inesattezze XD

      - Alice

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Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.