giovedì 17 settembre 2015

Acquisti librosi!

Eccoci giunti a una nuova puntata della rubrica che assalta la vostra carta di credito e vi fa salire istinti omicidi nei miei confronti *_*

In realtà sarebbe bello poter dire che mi concedo sempre cotanti acquisti librosi, ma a dire il vero cerco sempre di risparmiare un po' per poi fare un acquisto cumulativo che porti me e la tipa della libreria dove compro di solito a un orgasmo simultaneo u.u

Detto questo, parto con il primo libro che ho comprato ultimamente. Si tratta dell'ultima prodezza cartacea di Stefano Benni, una raccolta di racconti tendenzialmente horror/thriller, conditi con quel pizzico di grottesca ironia come solo Benni sa donare, dal titolo "Cari mostri". Beccatevi la quarta di copertina: "Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell'orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l'angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri. E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge, una creatura misteriosa che semina panico e morte, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa. Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere l'immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne."
Ho letto sia recensioni positive che negative su questo libro, ancora non so come sarà, ma amando i racconti dell'orrore sono certa che non potrà che conquistarmi.


Altro giro, altra corsa: il secondo acquisto l'ho fatto lo stesso giorno di Benni, a un mercatino di libri della mia città. Cioè, la mia città fa cacare, intendo la città vicina in cui vado di solito e che vorrei fosse la mia. Cooomunque.
Il libro è "Il viaggiatore oscuro" di Josephine Johnson, della casa editrice Del Vecchio. Ora, lasciatemi dire che AMO ALLA FOLLIA le edizioni Del Vecchio, sia per consistenza che struttura della copertina, oltre che per l'impaginazione, eppure non mi ero ancora decisa a comprare un libro edito da loro. Per fortuna ho trovato questo, che dalla trama e dallo stile di scrittura, che ho trovato molto simile al mio leggiucchiando qualche frase qua e là, mi ha molto intrigata: "È il crepuscolo di una sera di febbraio, i rami dell'oblio in giardino battono contro i vetri della vecchia finestra di una casa. La porta d'ingresso si apre e compare Paul, in mano una valigia con dentro le sue poche cose, le coordinate frammentate e incerte della sua vita. E insieme a Paul, nella cucina calda e illuminata, s'infila rapida, prima che la porta si richiuda alle sue spalle, anche l'oscurità. La casa calda e accogliente è quella di Douglass, zio di Paul, di sua moglie Lisa e dei loro tre figli: Norah, Tom, e Christopher. Paul viene da una casa inospitale e tetra dove ogni cosa è oscura; un padre aggressivo, brutale e anaffettivo; una madre amorevole ma troppo debole e impaurita; un fratello morto in guerra, orgoglio del padre e incarnazione di tutto quello che Paul non è e dovrebbe essere; e ha una strana anomalia: quando si agita e prova emozioni che non riesce a gestire, diventa cieco, perde la memoria, ed è ossessionato da un alter ego che abita le pagine del suo diario. Con l'arrivo dell'estate, Paul sembra aver scoperto il suo talento: fotografare e, alla ricerca di soggetti da catturare con l'obiettivo, è molto più felice di quanto non sia mai stato. Ma quando la guarigione sembra ormai avvenuta, l'ombra del passato torna nella figura del crudele padre, Angus, e dei sentimenti brutali che Paul prova per lui. La voce di Josephine W. Johnson è pacata, composta, profondissima e autorevole. Non urla, non sbraccia, non denuncia apertamente..."

Figo, neh? Naturalmente non l'ho ancora letto (ho qualcosa come - e non penso di sbagliarci di molto - una sessantina di libri ancora da leggere, quindi non c'è nulla di strano in ciò), ma si è aggiunto alla pila pericolante sul mio comodino alla velocità della luce <3



"La porta nel muro e altri racconti" di H. G. Wells è il più recente dei miei acquisti, comprato in libreria in un momento di scoramento per la vita (se sono demoralizzata, non c'è niente più di una bella raccolta di racconti distopici/horror/thriller per tirarmi su, che ce volete fa?). Comprato, non ancora letto, ma già mi ha intrigata dalle prime righe. Ho amato Wells ne "La guerra dei mondi" per il suo stile ironico e asciutto, da raccontastorie nato; di suo ho anche "L'isole del Dottor Moreau", di cui ho letto le prime pagine - bellissime - per poi cedere alla tentazione malsana di rileggere la saga de "La torre nera" di Stephen King per la sesta volta... ehm. Punitemi.





L'ultimo dei miei acquisti recenti (questo l'ho comprato insieme a quello di Wells) consiste in questo bell'esemplare sui tre etti, copertina nera con elegante zombie sul davanti: "Cronache Zombie" di Jonathan Maberry, primo di una tetralogia. Se non erro è già uscito anche il secondo volume, "Il bene e il male", ma ancora non l'ho comprato. Prima vorrei leggere questo e vedere se mi piace, dato l'argomento da me amatissimo ma trito e ritrito, anche se io sono una di quelle persone affette da "ommioddioseèunatetralogiadevocomprarlituttisubitosennòmivienel'ansia". Malattia gravissima, per la quale non esiste cura. Tranne una martellata, è ovvio.
Ma, tornando a noi, la trama di questo simpatico libriccino è la seguente: "In un'America post-apocalittica infestata dagli zombie, Benny Imura, come ogni adolescente, deve trovarsi un lavoro al compimento del quindicesimo anno di età, altrimenti vedrà dimezzarsi per sempre la propria razione di cibo quotidiana. A Benny non interessa portare avanti il business di famiglia, ma non ha scelta visti i precedenti fallimenti. Accetta quindi di diventare un cacciatore di zombie come il suo fratellastro Tom. Il giovane si addentra con riluttanza nella desolata Rot & Ruin, il territorio in cui son confinati gli zombie, convinto di svolgere un lavoro noioso e pressoché inutile... prima di imbattersi in una terra senza dio, che gli aprirà gli occhi su un mondo totalmente diverso dalla vita a cui era abituato. Conoscerà il suo passato, i lati nascosti della personalità di Tom e il motivo per cui viene considerato da tutti come un eroe: perché là fuori, lontano dalle recinzioni del fortilizio, le distese aride di Rot & Ruin pullulano di rinnegati assassini a caccia di adolescenti, di segreti mortali, di zombie e di bellezze cresciute nelle oscurità del tempo. Rot & Ruin è molto più che un deserto senza vita...
Figo. Molto figo. Perlomeno sembra che Maberry abbia trattato l'argomento con un po' di originalità. Elemento interessante sono le ottime recensioni che ho letto sull'opera, sicuramente un bell'incentivo a leggerla quanto prima.


Con questo si chiude questa puntata di salasso economico con conseguente estrema felicità librosa *_* fatemi sapere se conoscete questi libri, se li avete comprati e se me li consigliate!

Pciù!