lunedì 16 febbraio 2015

Riflessioni di oggi, riflessioni di ieri

Pioggia. Cerchi di caffè sui fogli sparsi sulla scrivania. Aidan fa le fusa sul letto accanto a me (il MIO letto, ndr). E io, pensierosa, scrivo.
Di me e di voi, lettori fantasmi, echi di tasti battuti dietro un computer. E' solo un giorno che ho ripreso in mano il blog e già non posso farne a meno. Mi aiuta a disintossicarmi, in un certo senso; c'è un tarlo orrendo dentro il cervello di ogni scrittore, una vocina fredda che non smettere di ripetere quanto sia stupido scrivere se nessuno ti legge o ti pubblica. Certi giorni ferisce come una lama.
Oggi va meglio. Scrivo qui perché mi va, perché lo decido io. Scaccio le voci e ingurgito altro caffè.
Sto pensando alla nuova recensione: Il curioso caso di Benjamin Button. Ho trovato il libro in un luogo dove non sarebbe dovuto essere: in uno scaffale di libri per bambini. A voi non capita mai? Vi aggirate in libreria, sfiorando le coste dei libri; d'un tratto un titolo vi trafigge al muro come falene e voi non potete far altro che salvarlo, sì, perché a casa vostra sarà al sicuro dalla polvere e dall'abbandono: voi lo amerete.
Dio, quanto sono arrugginita. A forza di revisionare il mio romanzo, ora nelle mani della Neri Pozza in attesa di valutazione, ho dimenticato come si fa a scrivere di getto. Vorrei che le mie mani diventassero enormi e mi strappassero via tutta questa pelle, allora la farfalla Alice potrebbe spiccare il volo di nuovo. Sei sveglia, farfallina? O qualcuno ti ha convinta a dormire per sempre, le belle ciglia nere, la peluria dorata sulle gote?


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Tu.
Sì, proprio tu.
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