lunedì 8 luglio 2013

Robin Cook: "Coma"


Due parole prima di parlarvi di questo romanzo mozzafiato: oggi ricorre il 66° anniversario dell'incidente di Roswell (sì, quello di American Dad per i più giovani; sì, quello che nel '47 mise in fibrillazione l'intero globo sulla possibilità che un UFO si fosse schiantato nel New Mexico per tutti gli altri), pertanto la mia prima idea era quella di recensire qualcosa del tipo "L'uomo che cadde sulla Terra" di W. Tevis o "Contact" del maestro C. Sagan, ma poi ho deciso di fare in modo che in una giornata popolata da racconti alieni il mio blog di astrolettrice si distinguesse dagli altri, proprio come un alieno in mezzo ai terrestri.
Perciò: stasera vi parlo di "Coma", 1977, da cui l'anno successivo è stato tratto il film "Coma profondo", regia di un altro maestro: Michael Chricton.
"Coma" appartiene a quel genere definito come medical thriller, di cui Robin Cook è il padre fondatore.
Parte con un prologo magistrale in cui una ragazza, Nancy Greenly, sta per subire una semplice operazione chirurgica. O almeno, dovrebbe essere semplice: infatti, una volta iniziata l'anestesia i macchinari registrano reazioni anomale nel corpo della ragazza. L'anestesista è perplesso, ma cerca di stabilizzare le irregolarità. Senza riuscirci: Nancy cade in coma irreversibile.
La telecamera si sposta su Susan Wheeler, un'apprendista dottoressa che insieme ai compagni di facoltà deve affrontare un periodo di tirocinio al Boston Memorial Hospital.
Bellissima ma disinteressata alla propria avvenenza, Susan si addentra in questo piccolo mondo di uomini in camice bianco da femmina (e quindi discriminata) e studentessa modello. Ben presto si accorge che la mera conoscenza teorica le è inutile, ma la sua inesperienza ha anche un risvolto positivo: quasi immediatamente si accorge che qualcosa non va nell'ospedale e i suoi sospetti si concentrano sul numero di casi di coma post-operatorio, stranamente alto in confronto alla media nazionale.
Inizia così la sua battaglia per la verità, che la porterà dapprima a scontrarsi con il medico responsabile del suo tirocinio, Mark Bellows, segretamente (e in maniera spiccatamente misogina) attratto da lei, via via con figure sempre più importanti all'interno del Memorial, che la umilieranno e cercheranno in tutti i modi di farla desistere. Ma Susan non si arrende: più le mettono i bastoni fra le ruote, più è certa di aver fiutato qualcosa di grosso.
Ma quando un sicario viene assoldato per distruggerla, Susan è costretta a decidere se preferisce vivere o tentare il tutto e per tutto per smascherare un complotto molto più grande di lei...
"Coma" di Robin Cook è uno di quei romanzi che non si possono mai smettere di leggere: in bagno, a pranzo, al lavoro, ovunque vi troverete continuerà a saltarvi in mente costringendovi a escogitare un modo per chiudervi da qualche parte a divorarlo febbrilmente.
Alta tensione? Sì.
Colpi di scena? Diamine, a bizzeffe.
Il mio consiglio è di correre in libreria - ne leggerete delle belle!

5 commenti:

  1. Ahehm.. cominciamo con le minacce?
    Spero promitto et iuro che nell'inverno prossimo futuro me lo compro e me lo leggo.
    Recensione irresistibile.

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    1. Eheheh, te lo consiglio, è veramente stupendo! Quando hai tempo dai un'occhiata anche alle altre due recensioni, "La scrittrice criminale" in particolare l'ho trovato molto divertente e disincantato, veramente bello, fa bene al cuore :)
      Grazie cara!

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  2. Ciao Aly, bella scelta questo libro!
    L'ho letto tutto d'un fiato e penso che prima o poi lo rileggerò!
    È un romanzo che ti prende dalla prima all'ultima pagina!
    Inoltre il personaggio di Susan è ben strutturato.
    Bellissimo davvero!


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    1. Concordo, all'inizio Susan mi sembrava un po' stereotipata, ma poi si è rivelato un personaggio interessante, anche se il mio preferito resta sempre il suo boyfriend :)

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  3. Ciao Aly, bella scelta questo libro!
    L'ho letto tutto d'un fiato e penso che prima o poi lo rileggerò!
    È un romanzo che ti prende dalla prima all'ultima pagina!
    Inoltre il personaggio di Susan è ben strutturato.
    Bellissimo davvero!


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