domenica 29 marzo 2015

Sette brevi lezioni di fisica - Carlo Rovelli




Oggi voglio parlarvi di un libro che ha avuto un grande successo negli ultimi mesi (per la serie: segni di redenzione per questo pianeta), ai primi posti nelle classifiche nonostante, udite udite, non parli né di bizzarri marchingegni sessuali, né di ragazzine che s'innamorano di insegnanti di trentordici anni più vecchi di loro. Tanta roba.

Ogni capitolo, scritto con squisita maestria dal fisico e saggista Carlo Rovelli, ci apre un mondo dentro il mondo, fornendoci chiavi di lettura entusiasmanti per i diversi piani di cui si compone la realtà delle cose, la cosiddetta natura. In modo pesante? Diavolo, no. Punto primo, perché il libro è davvero sottile, circa una sessantina di pagine; punto secondo, perché lo stile di Rovelli, animato da un universale spirito comunicativo, è veloce, asciutto e ironico, il genere di scrittura che è l'equivalente di un cucchiaino di zucchero ingoiato dietro a una pillola amara. Tutto sembra più dolce, croccante e la realtà, quella che le leggi della fisica e della termodinamica descrivono con tanta precisione quanto sfocatezza, si trasforma in un complesso di forze ed equazioni che tutti, amanti o meno del genere, possiamo comprendere.

Un capitolo dopo l'altro, Rovelli ci parla della relatività generale, della fisica quantistica e delle particelle fino ad arrivare alla termodinamica, passando da un assaggio corposo di astrofisica e un bicchiere di vino siderale. Ottimo l'antipasto sulla teoria di Einstein sullo spaziotempo come entità che si distorce e allunga, le cui variabili ne riscrivono costantemente la storia, scritto con grande profondità e una punta di nostalgia; ma se ottimo è il primo capitolo, deliziosi sono i seguenti, piccole perle di frutta ora aspra, ora dolcissima che ci portano a conoscere il mondo attraverso gli occhi che la natura ci ha dato, occhi che ne percepiscono solo un'immagine sfocata e che mai, o forse da un momento all'altro, potranno cogliere la matematica bellezza delle formule che descrivono una realtà molto più semplice e molto più complessa di quella che immaginiamo. Nel giro di poche pagine giungeremo nel cuore della diatriba contemporanea fra scienziati impegnati a trovare una teoria unificatrice che spieghi con eleganza e precisione la verità dell'universo che ci circonda: sì, perché se da un lato la relatività generale è stata dimostrata ed è ritenuta valida, le stesse caratteristiche le hanno la fisica quantistica e la termodinamica... peccato che, pur essendo reali tutte e tre le teorie, siano in totale contrapposizione tra loro. 
Perciò, dov'è la verità?
Qual è l'immagine nitida del mondo che noi riusciamo a percepire solo in maniera approssimativa?

Sette brevi lezioni di fisica è un compendio che tutti - ma proprio tutti - non solo dovrebbero leggere, ma potrebbero leggere. Scritto in maniera leggera, delicata, intensa, è davvero un libriccino accessibile a tutti. Io l'ho finito ieri sera e sono ancora lì, persa tra una cometa e una supernova, tra un quark e un gluone, che fluttuo fra i dubbi lungo il margine di quella che, con l'unica parola che noi umani conosciamo, definiamo "realtà"...

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