lunedì 16 marzo 2015

Oops... I did it again!



Eh, sì. L'ho fatto ancora.
Come, cosa?
Un suicidio portafogliale. L'apocalisse dei portamonete. L'eterna dannazione dei salvadanai.
E' una strana storia: c'entrano il giorno di paga, dei libri fighissimi e Amazon. Mischiateli insieme e... KABOOM.
Insomma, nemmeno stavolta sono riuscita a resistere: anche se mi ero ripromessa di non farlo più, almeno per un po', anche se so che in caso d'incendio sarei la prima a morire in 1.8 secondi, ho comprato altri libri. Libri BELLI. Un sacco.

Il tutto è iniziato il mese scorso (come sempre), quando, dopo aver finito di attingere alla parte di stipendio che destino agli acquisti, mi sono ritrovata a gironzolare per vari blog/forum librosi (come sempre). E' stato allora che sono stata fuorviata. Sì, perché ogni singola recensione che leggevo comportava un immediato e direttamente proporzionale aumento in numero di click sul tasto AGGIUNGI AL CARRELLO su Amazon.

Il primo è stato lui:


In genere non amo i romanzi storici, non tanto per il fatto che non sono storicamente esatti per definizione, quanto per il fatto che, pur amando la storia... meh. Non ho mai sopportato un granché film storici, libri storici e quant'altro. Non sono un'appassionata di biografie et similia, eppure questo romanzo mi ha colpita. Ringraziando quei santi uomini (o sante donne) che hanno creato gli estratti gratuiti su Amazon, mi sono messa a leggere le prime pagine di questo libro senza grandi aspettative, invece... mi sbagliavo. Fin dalle prime righe è veramente, ma veramente tanta roba. Immagini evocative, ben scritto, scorrevole... sembra davvero che la Erickson sia stata "posseduta" da Maria Antonietta mentre scriveva. Non vedo l'ora di andare avanti.

 Sono approdata a questa meraviglia a causa grazie a una pagina su FB: "Con una lettera". Sono sempre stata affascinata da questa forma espressiva, anche se non ho mai amato i romanzi epistolari (non ho mai amato... sentite che belle parole rispettose *_*), ma nonostante ciò non sarei incappata in questa raccolta edita da Feltrinelli se sulla suddetta pagina FB non avessero caricato una lettera di una donna alla ragazza che amava risalente ai primi anni del '900. La mia passione per il periodo vittoriano e post-vittoriano è esplosa più ardente che mai, e così... ecco, è colpa loro. Dei bustini allacciati, i cappelli decorati di fiori freschi, i salotti letterari, Parigi con i suoi bistro e le sue abat-jour. Colpa dei villini inglesi di campagna, della tumultuante Londra popolata dalla crema della cultura dell'epoca. Di Picasso, Virginia Woolf, Dalì, Hemingway, Violet Trefusis, Vita Sackville West, Bunuel. Sono loro i colpevoli. Io non c'entro. 


Altro libro dannatamente costoso, ma imperdibile.
Se cliccate in alto a sinistra in RECENSIONI LIBROSE, e poi su Foto dal finestrino, scoprirete cosa ne penso su quella magnifica, minuscola gemma della letteratura contemporanea. Sottsass ci ha lasciati qualche anno fa, è vero, ma le sue fotografie, le sue poesie in prosa, le sue sensazioni sono rimaste con noi - con me. E ci rimarranno per sempre. Leggere la sua autobiografia è il minimo che potessi fare: tornare nel mare calmo del suo stile leggero, ironico come schiuma sugli scogli. Non vedo l'ora.


Eh, lui perché sì.
Perché sto leggendo il primo della saga, "La chimera di Praga" (questo è il secondo) e mi sta piacendo un mucchio. Vorrei riuscire a descrivervi il genere di questo romanzo senza usare le parole "urban" e "fantasy", ma sarebbe impossibile; prima di autoconvincervi che non è il libro per voi, lasciatevi tentare da qualche riga. Perché qualche riga diventerà qualche pagina, e le pagine sulla sinistra del libro si moltiplicheranno, mentre quelle a destra si assottiglieranno, prima che riusciate a rendervi conto che, sì, sta accadendo e, sì, questa Taylor sa veramente come tenere per le palle un lettore.
Non l'ho ancora finito, ma se continua così non posso far altro che pregustare di leggere il secondo volume *_*


Lo so, immagine piccola, ma vi dico io tutto: Jack Kerouac, "Il mare è mio fratello". Mai sentito, nevvero? I know, ma il ben più celebre e acclamato Sulla strada per ora non mi va proprio giù. Troppo alcol, troppo sesso, troppa droga, troppo svilimento della figura femminile... troppo tutto, insomma. Ok che io stessa non so cosa darei per scrivere fluentemente e con tanta presenza di spirito, ma Kerouac ha partorito Sulla strada in cinque settimane durante le quali era costantemente fatto di benzidrine, alcol e caffè e la cosa si risente parecchio nel romanzo.
Questo, invece, mostra un Kerouac acerbo e ancora contemplativo, un po' meno "dai, bella bionda, facciamoci di crack" e un po' più "dai, bella scogliera, facciamoci di poesia".


L'unico motivo per cui l'ho preso è che è di Stephen King. Punto.
Il che non solo dice molto su quanto io idolatri lo Zio Steve (anche se i suoi ultimi romanzi, tralasciando 22/11/'63 che invece mi è piaciuto parecchio, sono stati alquanti deludenti), ma indica anche che ogni anno, per quanto possa andare di cacca la mia vita, King esce sempre con un nuovo libro. Anche se io sono lì che mi dispero perché vorrei scrivere sempre meglio, o più fluentemente, o più frequentemente, c'è sempre lui che mi dimostra come, ogni anno, ci si possa riuscire. Magari non realizzando opere perfette, ma non arrendendosi mai. Lo so, molti troveranno solo una logica di marketing nel King degli ultimi anni, e forse hanno ragione, ma per me rappresenta anche un insegnamento. Rappresenta la speranza. Non importa quanto è buia la notte, tu continua a sognare, perché quando l'alba verrà, sarà un'esplosione di luce.

E voi?
Sono curiosa di leggere i vostri acquisti librosi del mese :)

2 commenti:

  1. Ciao Siderea uraniana. Il tuo scrivere è un'esplosione di fuochi d'artificio. Quando potrò ripermettermi il lusso di comprare dei libri, passerò prima dalle tue brillantissime recensioni.

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  2. Grazie di cuore Terry, i tuoi commenti sono sempre un balsamo freschissimo :-)

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Tu.
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