giovedì 18 febbraio 2016

Gocce d'inchiostro #11: luoghi antichi, maschere africane e lo strano effetto dell'allegria

Buongiorno :3
Riemergo da una settimana davvero tosta, densa di impegni e che - glom - non è ancora finita per aggiornarvi sulle ultime novità:

1. Continuo a leggere "Wild" di Cheryl Strayed, perlomeno quando non crollo addormentata ancora con la luce accesa appena tocco il cuscino. La vecchiaia.
Questo libro mi trasmette una strana sensazione: come se mi ricordasse di un luogo di polvere, di strada cocente e ruvide spine di cactus, dove i tramonti infiammano il cielo come fuoco liquido. Sono mai stata in un posto simile? No. Eppure il richiamo persiste a ogni riga, come se conoscessi già quei panorami, e a ogni riga una parte antica di me riconoscesse vagamente un amico che credeva morto, o perduto.
Di pari passo porto avanti la lettura, pur con qualche difficoltà data la scarsità di tempo, di "Un avamposto del progresso" di J. Conrad. Mi piace da morire, specialmente per la capacità di Conrad di descrivere qualunque cosa con poche parole profonde, nere e taglienti come solchi in una maschera tribale africana.

2. Si avvicina il giorno in cui terrò la mia prima conferenza letteraria *_* mi viene da vomitare dall'ansia! Così, gaudiosamente! Sono stata invitata a chiacchierare del mio tema preferito, ossia la scrittura, da dove nasce e come si evolve, da dove partire per scrivere un romanzo, quali sono i crismi da rispettare... ammesso che ci siano. Burp. Dovrebbe tenersi nel mio paese verso metà marzo, ma ancora non conosco i dettagli. Vi terrò aggiornati!

3. Ho finito di revisionare un mio vecchio racconto lungo e devo dire che chi ne ha letta la nuova versione ne è rimasto molto colpito. In verità, anche a me piace la nuova versione. Stavo quasi pensando di provare a inviarlo alla Dunwich edizioni, che so pubblicare volentieri racconti lunghi di genere thriller/horror, ma non so se attendere di finire di revisionare anche gli altri cinque racconti per crearne una raccolta oppure no. Ci penserò ancora qualche giorno.

4. In realtà non pensavo che ci sarebbe stato un unto 4, ma poi ho pensato: glielo dico? Non glielo dico? E va bene, glielo dico! E così, eccomi qui a spifferarvi che ho intenzione di scrivere a un autore americano che ho amato alla follia per i suoi celebri libri sulla Route 66, Michael Wallis, per chiedergli se fosse interessato a una traduzione in italiano delle sue opere. Anche gratuita, non m'importa. Non sarebbe grandioso? Avere finalmente un libro in italiano sulla Route 66, e per di più magnifico come quello di Wallis? Per ora non esiste nulla del genere, solo la mitica "Guida alla Route 66" di Roberto Baggiani (di cui vi ho parlato qui e qui), della quale possiedo le fotocopie, ma che è uscita dal catalogo di qualunque libreria (reale o online) da circa 15 anni. Non sto nella pelle per l'emozione *-* e boh, speriamo che risponda positivamente.
Speriamo che risponda.
Speriamo.

14 commenti:

  1. Ho amato tanto il film ispirato a Wild, ogni tanto ne riguardo degli spezzoni. E non è stato un colpo di fulmine, anzi. Però, dopo un anno, ci ripenso ancora. Il libro è comunque in lista da un po'. :)

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    1. Ciao, quant'è che non ci sentiamo! *-*
      Libro e film me li sono fatti regalare per il compleanno, prima di guardarlo vorrei finire di leggere il libro ma non vedo l'ora... immagino che tu abbia letto/visto anche Into the wild, ti è piaciuto? A me davvero molto, anche se mi fa stare male.

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    2. Purtroppo Into the wild non l'ho letto, ma il film sì, l'ho visto e rivisto. E io non sono una persona né molto spirituale, né molto sportiva - odio camminare e ho il pollice nero, per dirti - ma questi viaggi (dentro e fuori di sé), al cinema, mi emozionano un mondo.

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    3. Io ho camminato sulle Dolomiti per vent'anni. Forse di più. So cosa significa ansimare, non avere la forza di alzare la testa, solo di guardare i propri piedi che si alzano e abbassano, alzano e abbassano, sollevando nuvolette di polvere. Il dolore delle vesciche. Lo sciaguattio del sangue nei calzini. So cosa si prova, ed è magnifico; ma non so cosa si provi ad abbandonare tutto per affrontare il PCT o l'Alaska e dimostrare di potercela fare. A me piacerebbe farlo con la Route 66, che fa anche da ambientazione al mio secondo romanzo, quello su cui sto lavorando da un annetto. Ho timore a farlo da sola, però nessun altro vuole farlo. Nessun altro ha bisogno di farlo. Troverò il coraggio? Prima di sfiorire, troverò la forza per mostrare i miei colori al mondo?

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    4. Per Mr Ink :
      Anch'io ho visto il film di
      "Into the Wild" e me ne sono innamorata...
      È un film completo, con degli scenari stupendi, la musica eccezionale che ti prende il cuore e soprattutto la storia vera di questo ragazzo che ha commosso molte persone.
      È un film che potrei vedere decine di volte senza stancarmi, ma che mi rende anche enormemente triste. Solo dopo ho letto il libro e devo dire che é stupendo! Ho amato molto anche lo scrittore Jon Krakauer che ha scritto questa storia con talento e maestria. Ha voluto ripercorrere passo dopo passo tutto il suo cammino sino in Alaska.
      Mi sono talmente appassionata alla storia di Chris che ho fatto molte ricerche e infine ho letto anche il libro della sorella di Chris, Carine McCandless dove racconta tutto ciò che succedeva nella loro famiglia. È importante leggerlo perchè si ha una visione completa della vita di Chris e di che cosa può averlo indotto a prendere certe decisioni.
      Tutta questa vicenda mi ha talmente emozionata che ho scritto una poesia dedicata a Chris Mc Candless.
      Ti consiglio davvero di leggere questo libro perchè ti sembrerà di essere insieme a Chris, di vivere questa storia insieme a lui, sino al suo ultimo respiro.

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    5. Ciao Alice, i miei complimenti: sia per il blog che seguo da un po', sia per aver avuto il coraggio di proporre a Wallis una traduzione; ti auguro di cuore che ti risponda positivamente :)
      Per Ornella:
      Riguardo a Into the Wild (libro splendido e film per una volta all'altezza), dopo averlo letto anni fa ne ho ancora un ricordo meraviglioso, ma credo che il libro scritto dalla sorella di Chris, per quanto sicuramente veritiero ed interessante, sia stato scritto più per soldi che altro... Voglio dire: storia ormai famosissima - come faccio a guadagnarci bene? Scrivo un libro di mio pugno che parli di mio fratello e tac - soldi a palate. Perdona il cinismo ma secondo me era più giusto che l'esperienza di Chris rimanesse sua e solo sua. Perchè è toccante come poche.

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    6. Ciao Marta, che piacere leggere il tuo messaggio! :D
      In verità non ho ancora inviato la mail a Wallis, la sto ancora preparando, ma devo ammettere che mi batte forte il cuore tipo ragazzina dodicenne XD spero tanto che mi risponda positivamente, altrimenti pazienza, cercherò di rimettere insieme i pezzettini del mio cuore infranto :P
      Naturalmente, appena avrò qualche news lo scriverò qui sul blog, perciò resta sintonizzata :) fra l'altro, nel mio ultimo post ho rivelato di aver scritto a una certa casa editrice in merito a una mia certa opera... se ti va, dai una sbirciata ;)
      Per quanto riguarda il libro di Carine, io non l'ho ancora letto (né ho letto il primo, mea culpa, anche se ho visto il film; mi ha fatta stare così male che non ho ancora avuto il coraggio di toccare quel volume, e non tanto per la morte di Chris in sé, bensì per il fatto che fosse intrappolato, senza possibilità di farcela, e che in punto di morte si sia reso conto che "la felicità è reale solo quando condivisa", quando ormai si era isolato in modo totale dalla società, per la quale comunque io stessa nutro un'idiosincrasia viscerale). Così a occhio anch'io ho avuto comunque le tue stesse impressioni, giusto conoscendo la trama a grandi linee, però ci sta che un libro voglia spiegare nel dettaglio i reali motivi che hanno portato Chris a quella scelta; noi abbiamo amato Chris e il suo coraggio, mentre molti lo hanno criticato duramente e, forse, Carine ha solo voluto dare pace alle ossa di suo fratello...
      Forse.

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    7. Ciao Marta, mi ha fatto piacere leggere il tuo commento e devo dire che, in parte, sono d'accordo con te. Ci tengo a sottolineare che quando ho descritto il libro di Jon Krakauer ho detto che era stato scritto con talento e maestria, cosa che non penso certamente per quello di Carine McCandless.
      Dal punto di vista materiale, ci sta che lei possa aver pianificato anche quell'aspetto, però bisogna ammettere che Chris e Carine erano molto uniti sin da piccoli e penso che quello che ha scritto Alice nel finale del suo commento possa essere vicino alla verità.

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    8. A essere sincera non avevo minimamente pensato che qualcuno potesse criticare la scelta di Chris dopo aver letto il libro o visto il film. Sarà la mia vena romantica che me l'ha fatto sentire "vicino" e in alcun modo pazzo o sconsiderato. Però (!) c'è questo aspetto che va sicuramente preso in considerazione e mi fa rivalutare un pochino la scelta di Carine. Quindi grazie ad entrambe per avermi fatto notare una cosa abbastanza ovvia :)
      ALice, vado subito a leggere il post e ancora in bocca al lupo! Se ti va di passare dal mio og a dare un'occhiata è ancora un po' acerbo ma magari mi puoi dare qualche consiglio :)
      www.passionsworld.it
      Buona giornata!

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    9. Eh, purtroppo la scelta di Chris è stata aspramente criticata da molte persone, marchiandola come sconsiderata, autodistruttiva e poco empatica nei confronti dei sentimenti dei suoi cari. Molti lo considerano un pazzo che ha gettato la sua vita deliberatamente solo per ideali "inapplicabili", o peggio. Anch'io sono una romantica - nel senso ottocentesco del termine - come te e, come tale, sono rimasta folgorata dalla sua scelta estrema, che ha fatto nascere in me la passione del viaggio solitario, che vorrei organizzare a breve con una prima gita on the road. Inoltre, questo suo atto mi ha anche suggerito il tema per un racconto e, di contingenza, anche per il mio secondo romanzo, che sto scrivendo da un annetto nei ritagli di libertà. La libertà... un concetto molto difficile da portare avanti o anche solo da individuare nelle giornate di ciascuno di noi, oggigiorno.
      Per tutti questi motivi penso che il libro di Carine possa in qualche modo dare riposo alle ossa di Chris, rispondendo con la cruda verità a tutti quelli che lo hanno insultato e che hanno travisato il suo gesto, che comunque rimane estremo e sconsiderato, un gesto che si può ammirare almeno quanto criticare. Poi, magari anche lei ha voluto guadagnarci qualcosa, ma su questo non ho informazioni oggettive, quindi non saprei risponderti. Ci sta, secondo me.
      Comunque, sono passata dal tuo blog, mi sembra davvero interessante perché tocchi tanti argomenti diversi e curiosi! Da oggi ti seguo anche su twitter ;)

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    10. Grazie mille per i complimenti :) Ricambio volentieri i vari "segui".
      Scusa l'ignoranza, ma come si chiama il tuo primo romanzo? e di cosa tratta? mi hai messo una curiosità incredibile!

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    11. Sei davvero molto gentile :)
      No, ma quale ignoranza!, è normale che tu non lo conosca, perché... ebbene sì, ancora non è stato pubblicato. Ha però ottenuto un riconoscimento che io reputo importante nell'ambito del Premio Letterario Nazionale Neri Pozza e attualmente una nota agente letteraria ha espresso interesse nei suoi confronti... ho ancora molto da imparare e migliorare, ma sono anni che dedico alla scrittura tutta me stessa e sarebbe magnifico poter toccare con mano i risultati del mio lavoro. Il libro si intitola "Il canto delle voci perdute" ed è ambientato in un paesino dell'ex Germania Est degli anni '90: la protagonista, Akiko, è una bambina giapponese nata su suolo tedesco. Purtroppo a quell'epoca non esisteva il diritto di cittadinanza in base al luogo in cui si nasce; esisteva solo il diritto di sangue. Perciò, lei parla tedesco, è tedesca, ma è anche straniera. "Occhi a spacco", come la chiamano gli altri bambini, e con loro anche il gruppo di neonazisti che controlla la città. La vita di Akiko è fatta di respiri trattenuti, di angoscia, di fughe, ma suo malgrado la violenza della spirale neonazista si serra sempre di più, fino a quando... beh, non ti dico altro :P Mi permetto però, dato il tuo interesse, di linkarti il post in cui ho chiacchierato di com'è andata col Premio Neri Pozza: http://perasperaadastra19.blogspot.it/2015/10/premio-letterario-nazionale-neri-pozza.html
      Spero di non annoiarti con quel post, ma così ti farai anche un'idea di come scrivo :P spero che sarà di tuo gradimento :)

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  2. Per "Capricci d'Inchiostro :
    Non mancherò di leggere "Wild" sono certa che mi piacerà tantissimo!
    Il viaggio che vorresti fare è sicuramente stupendo, accattivante, avvincente e pieno di insidie se lo intraprenderai da sola.
    Ti auguro di trovare una persona amica che possa accompagnarti, ma é anche un viaggio costoso e non sarà facile, temo. Ma è il tuo sogno e non devi mai smettere di sognare.
    Sono certa che riuscirai a "mostrare tutti i tuoi colori al mondo", hai già iniziato a farlo...peccato che tu non te ne accorga *-*
    I petali delicati del tuo fiore stanno già mostrando i suoi colori, la sensibilità e il talento con cui scrivi i post su questo blog, ne é la prova!

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    1. Sei molto gentile, davvero :)
      In verità, ultimamente mi sono resa conto che non sono molti i commenti che ricevo né qui, né sulla pagina FB connessa al blog. Forse non scrivo post abbastanza interessanti o impegnati; c'è chi mette ancora più informazioni e competenze in ciò che scrive, mentre io do tutto più che altro in termini di passione ed emotività.
      Sarà senz'altro una sfida per imparare a scrivere post ancora più particolari, magari che trattino di argomenti, pur sempre connessi alla letteratura e alla cultura, un po' più ampi, dove gli utenti possano scambiarsi opinioni e non solo dire se hanno letto o meno un libro. Poi magari faccio già la cosa giusta, non lo so... ma ho questa sensazione.
      In verità ho in cantiere alcuni post di questo genere, è il tempo che mi manca... spero presto di riuscire a buttare giù, con tutta la cura che merita, quello sulla connessione fra arte e disturbi mentali: è un argomento che mi sta estremamente a cuore e che non vorrei mai trattare con leggerezza; così, alla fine, dopo una giornata piena di lavoro dove a stento ho scritto qualche riga del mio romanzo, delle mie poesie o dei miei racconti, lascio sempre perdere e mi dico: "lo scriverò domani, domani avrò più tempo, sì". Ma non ne ho mai a sufficienza. Come per il romanzo, non riesco a concentrarmi in pochi minuti tra un impegno e l'altro: ho bisogno di giorni, giorni e ancora giorni per entrare davvero dentro a un'ambientazione, a un personaggio, per calarmi nella sua testa e prenderne il controllo. O forse è lui che prende il controllo della mia, chissà.
      Spero di riuscire a scrivere il post in questione nei prossimi giorni. Purtroppo, la situazione lavorativa che sto attraversando al momento è davvero molto dolorosa e difficile per me e mi porta via ulteriori energie.
      Spero che i miei lettori sapranno attendermi fino a quando non sarò pronta per tornare a scrivere più smagliante di prima. Piano piano, ce la faccio. Mi manca solo il tempo. Il dannato tempo.

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Tu.
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