sabato 7 novembre 2015

"E' meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente."

*EDIT* Specifico che questo post è solo una breve nota commossa per un biglietto che non avevo letto prima di stamattina, non sono un'esperta di Cobain, non sono un'esperta dei Nirvana, non sono un'esperta di musica e sono consapevole che S. Pietro mi chiuderà le porte del Paradiso per questo post, ma va bene così: il caldo scioglierà un po' le mie contratture. Se il post, per la sua semplicità che alcuni di voi potrebbero trovare fastidiosa o addirittura intollerabile, vi offende o urta la vostra sensibilità, vi chiedo scusa e me ne spiaccio. Non sono perfetta, non so tutto e soprattutto non volevo infastidire nessuno. Se non vi piace ciò che scrivo, esiste sempre il tastino con la x: meno fastidio per voi, meno anche per me :) grazie! 
Ah, vi avviso che ho anche dovuto modificare in pochi passaggi il post originale per specificare al meglio ogni singola virgola, dato che parlando di Cobain mi sono attirata più nemici (sia fra i commenti approvati che fra quelli che non lo sono stati per la loro inadeguatezza: trovate un lungo post sulla mia pagina FB in merito), analisi psicologiche aggratis e insulti che se avessi detto che stupro i gattini. Pace a tutti.

Buongiorno a tutti!
E' qualche giorno che manco, e mi dispiace un sacco, ma purtroppo gli orari di lavoro di questa settimana sono stati devastanti e io non sono riuscita nemmeno ad accendere il PC. Oggi mi sentivo malinconica (strano) e così, senza una ragione precisa, mi sono messa su qualche canzone dei Nirvana, gruppo che non ho mai approfondito ma che mi ha sempre incuriosita. La buona notizia è che mi stanno piacendo tantissimo. Sono rimasta però molto colpita da loro e dal significato di alcune delle loro canzoni, tanto che mi sono messa a cercare più informazioni su di loro e sul celebre suicidio della loro ancora più celebre voce, Kurt Cobain. E così, ho trovato questa. Prendetevi cinque minuti per leggerla, per favore. Ci tengo.


E' la lettera di addio che ha scritto Cobain prima di suicidarsi. Non l'avevo mai letta né approfondito questo "personaggio", questo ragazzo che è morto a 27 anni, uno in meno di me. 27 anni, l'età dei miei migliori amici. Mentre noi (io e i miei amici, specifico) ci struggiamo e disperiamo per lo schiacciante vuoto che sentiamo in agguato appena oltre il cerchio luminoso delle nostre vite; mentre noi facciamo colazione insieme, riuscendo alla fine a ridere e trovare conforto l'uno dall'altra; mentre noi giochiamo a Dixit e mangiamo crostata ai frutti di bosco, lui, un ragazzo di 27 anni, scrive questo biglietto. E la cosa più terribile è che capisco perfettamente quello che sta dicendo in alcune frasi. Ed è spaventoso, anche se non ho nessuna intenzione suicida. Ma so che anche il mio migliore amico lo capisce, forse più di quanto vorrebbe capirlo.
Mi sento terribilmente dispiaciuta per questo piccolo uomo (nel senso di ragazzo, ndr) terrorizzato, questo bambino vulnerabile che non è stato protetto abbastanza e non è riuscito a trovare dentro di sé, né all'esterno, qualcosa per cui lottare. Piango per un'anima affine che, per citare la lettera, ha preferito bruciare che spegnersi lentamente.


« Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l'etica dell'indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza).
Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, dell'uomo Gesù! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia.
Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportar
e l'idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua così, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO. »

5 commenti:

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  2. Lo sai che Kurt Cobain aveva tutti i difetti che tu, si proprio tu, ti diverti tanto a far notare nel prossimo? Ma sai almeno chi era? Com'è stata la sua infanzia? O sei solo l'ennesima poser che si ricorda di lui per l'uscita di Montage of Heck? Scrivi di Stephen King che è meglio.

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    1. Ciao, amica/o d'infanzia di Cobain! :)
      Piuttosto curioso il tuo commento, per vari motivi:

      1) Non hai nemmeno il coraggio di firmarti;
      2) Non hai idea di chi sia io né di quale sia stata la mia infanzia;
      3) Non ho idea di quali difetti tu stia parlando, anche perché qui non ho detto nulla in merito a eventuali difetti di altre persone (non ho capito nemmeno cosa intendi per "divertimento", a essere sincera; forse ci conosciamo nella vita reale ma non hai il coraggio di farti riconoscere per evitare un confronto diretto faccia a faccia?);
      4) Io stessa sono piena di difetti e anzi mi sembra di farmi sempre mille domande su me stessa... dal tuo commento capisco che non hai mai letto nulla di mio né sul mio blog;
      5) Non so nemmeno cosa sia Montage of Heck, ma tu sembri molto preparato/a sull'argomento, quindi saresti così gentile da spiegarmelo? Sempre che la gentilezza faccia parte delle tue qualità, cosa che dubito, dall'acredine ingiustificata del tuo commento.

      Detto questo, ti auguro un buon sabato pomeriggio e, magari, di riuscire a vivere una vita un po' più serena, così da non trovare godimento nel ferire gli altri senza motivo :) ciao!

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  3. Ti sei già risposta da sola, a tutto.
    Il tuo atteggiamento passivo-aggressivo stronca qualsiasi possibilità di confronto civile. Tante care cose, amica immaginaria <3

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    1. Lieta di aver risposto ai tuoi dubbi e ti ringrazio per aver dato a tutti, con i tuoi commenti, un grande esempio di civiltà.
      Colgo anche l'occasione per scusarmi se, in qualche modo, ho offeso qualcuno trattando in maniera superficiale e solo accennata la vita e la morte di un grande artista come Cobain; la mia era solo una riflessione su una lettera che mi ha colpita e nella quale, per certi versi, mi sono riconosciuta, tutto qui. Mi informerò ancora più a fondo su di lui, seguendo il tuo consiglio; ciò che più mi dispiace è che, invece di una bella conversazione sull'argomento, dalla quale entrambi avremmo potuto imparare qualcosa, tu abbia solo voglia di offendere, ma del resto è stata una settimana pesante per tutti. :)
      Ciao e buon sabato!

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Tu.
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