lunedì 21 maggio 2018

Nel salotto dello scrittore: scrittori inglesi e irlandesi (parte 1)

Ma salve! :)
L'appuntamento della rubrica "Nel salotto dello scrittore" di questo lunedì vi condurrà, come vi avevamo promesso la scorsa volta, un po' più lontani da casa. Nelle precedenti puntate ci siamo dedicate alle dimore di alcuni dei più celebri poeti e scrittori italiani; questa volta, invece, vi mostreremo le meraviglie e i segreti di una rosa scelta fra nomi di autori inglesi e irlandesi. Ci auguriamo che la magia selvaggia della brughiera brulla e percossa dai venti, dei quieti fiumi e delle vivaci quotidianità cittadine vi sedurrà, come ha sedotto noi.
Buona lettura! ;)

John Keats


Il noto poeta inglese del Romanticismo visse in affitto a Wentworth Place, a Hampstead, per cinque sterline al mese (al cambio odierno si tratta di circa 250 sterline mensili). La sua vita cambiò quando, nel 1819, Mrs Brawne, una vedova con tre figli, si trasferì nell'appartamento accanto: i due si innamorarono immediatamente.
La sua casa-museo è visitabile ed è piena di manoscritti, quadri ed effetti personali del poeta. Vi è anche un bel giardino.

Curiosità: è possibile visitare anche le antiche cucine e cantine di Keats, inoltre nei tour è consentito sedere sui suoi divanetti ascoltando, tramite cuffie, le sue poesie più note.

Oscar Wilde 

 


A Dublino, al numero 1 di Marrion Square, si trova la casa dove trascorse la sua infanzia Oscar Wilde. L’American College Dublin entrò in possesso dell’immobile, costruito in stile georgiano, nel 1994 e grazie alla donazione di una coppia d’americani fu possibile la ristrutturazione. A oggi, la fu abitazione è aperta al pubblico.

Curiosità: la particolarissima statua di Oscar Wilde si trova nell’angolo nord-ovest di Marrion Square, all’interno di un delizioso parco dove regnano quiete e tranquillità. Gli occhi della statua guardano la casa dello scrittore. Lì davanti vi sono anche due colonne con citazioni tratte dalle sue opere.

George Eliot (Mary Anne Evans)


La scrittrice, la quale per poter pubblicare le sue opere dovette usare uno pseudonimo maschile, trasse sempre grande ispirazione dalla splendida casa di famiglia, situata vicino ad Arbury Hall, nei pressi di Birmingham.

Curiosità: la scrittrice era affascinata soprattutto dall'architettura gotica della magione, elemento che le diede l'idea per scrivere Middlemarch, il suo romanzo più celebre.

Sorelle Brontë


Haworth rappresenta le Brontës; le Brontës rappresentano Haworth” scriveva Virginia Woolf in merito alla casa a Haworth, dove le tre sorelle, Charlotte, Emily e Anne, scrissero i loro capolavori - Jane Eyre, Cime Tempestose e Agnes Grey - e tutte le loro opere. La dimora era immersa nella brughiera, il suggestivo paesaggio che fa da cornice ai romanzi delle sorelle, che qui vissero quasi in isolamento. Oggi, la casa è stata trasformata in un museo dove respirare il modo in cui le sorelle vivevano all'epoca: tutto è ricostruito come se le donne le avessero appena lasciate. Vengono organizzati anche delle brevi, ma splendide escursioni sulla collina dietro la canonica, Peninstone Hill. A ridosso della casa vi è anche un cimitero.

Curiosità: molto commovente la vista, all'interno della casa, del divano su cui Emily, malata di tubercolosi, si lasciò morire per raggiungere il fratello. Emily scrisse un unico romanzo, Cime Tempestose, che poté pubblicare solo utilizzando lo pseudonimo maschile Ellis Bell, nel 1847.

Lord Byron


A dieci anni, Byron aveva già ereditato una villa monumentale: Newstead Abbey, nella Contea di Nottingham, Inghilterra. Anche da adulto fu molto ricco e usò la magione non solo per il lavoro, ma anche e soprattutto per organizzare grandi feste: si narra, addirittura, che la usasse per tirare a segno con le pistole e detenere un orso selvaggio e un lupo dentro casa. Ciascuno dei vastissimi giardini rappresenta un "unicum": ognuno, cioè, è d'ispirazione spagnola, o francese, o tipicamente settecentesca. Passeggiare qui rimette in sesto l'anima: vi sono ruscelli piccole cascate, frutteti, fiori di varietà rare, perfino un lago abitato da cigni e aironi.

Curiosità: Byron possedeva un cane di razza Terranova di nome Boatswain, che morì di rabbia nel 1808. Nei giardini dell'Abbazia si può ancora oggi visitare la sua tomba, che è ancora più grande di quella dello scrittore. L'iscrizione, dal poema scritto da Byron Epitaffio a un cane, è diventata uno dei suoi lavori più conosciuti:

"Near this Spot
Are deposited the Remains
of one
Who possessed Beauty
Without Vanity,
Strength without Insolence,
Courage without Ferosity,
And all the Virtues of Man
without his Vices.
This Praise, which would be unmeaning flattery
If inscribed over Human Ashes,
Is but a just tribute to the Memory of
"Boatswain," a Dog
Who was born at Newfoundland,
May, 1803,
And died at Newstead Abbey
Nov. 18, 1808."

Appuntamento al prossimo lunedì con la seconda parte degli autori di origine inglese e/o affine! :)


- Alice

4 commenti:

  1. Anche questa volta non ti sei smentita, ci hai portato a spasso per il mondo, in luoghi pieni di ricordi di alcuni personaggi illustri.
    Mi ha colpita moltissimo la bella statua di Oscar Wilde, e le splendide e lussuose abitazioni dei vari scrittori.
    Degno di nota, il fatto che il cane di Lord Byron abbia la tomba più grande del suo padrone. *_*
    Mi ha fatto irritare non poco, invece,leggere che le scrittrici dell'epoca del Romanticismo Inglese, furono costrette a usare uno pseudonimo maschile per poter pubblicare.
    Mi piacerebbe se tu potessi ampliare questo argomento, per discuterne più a fondo. Magari potrebbe essere uno degli argomenti prossimi del tuo blog!
    Ciao.

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    1. Ciao, la tua è una bellissima idea! Me la segno nel taccuino ^_*

      - Alice

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  2. Ma che bel viaggio! Fra tutte, personalmente, apprezzo moltissimo la tappa in casa delle sorelle Bronte, deve essere certamente un luogo emozionante da visitare dal vivo..
    Per ora, mi accontento del vostro viaggio virtuale ^_^

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    1. È anche la mia preferita *_* vedrai la prossima volta... abbiamo in serbo curiosità davvero uniche! Personalmente non vedo l'ora di arrivare alla tappa americana 💖

      - Alice

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