martedì 15 maggio 2018

Salone del Libro 2018, pareri e acquisti

Toc toc e bentrovati, qui è Francesca che parla!

Innanzitutto scusateci per l’assenza degli ultimi giorni, ma Alice e io abbiamo fatto una toccata e fuga a Torino per cui ci è stato impossibile riuscire ad aggiornare il blog. Sappiate che questo post sarà un po’ diverso dal solito, perché verrà scritto a quattro mani ;)


Alice e io
Da dove partire?
Beh… una cosa è certa: il prossimo anno ho intenzione di fare le cose con moooolta più calma. Perché? Ve lo dico subito.
Praticamente, per esigenze famigliari sono stata costretta a raggiungere la mia socia solo venerdì sera, dopo quattro ore di viaggio in bus, senza mp3 né piccoli snack da sgranocchiare :’-( Quindi il nostro Salone del Libro, ahimè, si è ridotto essenzialmente a una sola mattina di visita e, se consideriamo l’apertura alle 10, la coda per il controllo zaini e il generale smarrimento all’interno degli stand, praticamente abbiamo avuto solo un’ora e mezza per gironzolare tra i vari espositori. 


Ma andiamo per gradi!

Una delle prime cose che abbiamo fatto, non appena entrate, è stato 
(andare in bagno)
correre come delle disperate per andare alla conferenza della Gainsworth publishing, “Mostri in ritardo”. In quel caso i mostri in ritardo eravamo noi, però siamo riuscite ad arrivare giusto in tempo per sentire almeno la metà della discussione. L'incontro, davvero stimolante, trattava la tematica dell'urban fantasy e dei motivi per cui in Italia, a differenza di altri paesi stranieri, questo genere sia pressoché sconosciuto. Sicuramente uno spunto interessante di riflessione su cui avremo comunque modo di discutere più avanti.

Mostri in ritardo, Gainsworth Publishing

(Giuro che la prossima volta pernotto a Lingotto per quattro giorni, così ci piazzo la tenda negli stand!)
Ehm, dicevo... sì, lì abbiamo incontrato la nostra amica, Erica, nonché La Leggivendola. Diciamo che senza di lei che ci guidava attraverso i padiglioni, probabilmente, ne avremmo visti la metà. Dunque, Eri, se sei in ascolto, grazie di cuore! È stato fantastico rivederti e sappi che ti stimo moltissimo per l'impegno e l'amore che metti nel tuo lavoro <3

Prima di parlare dei miei acquisti, e lasciare il post alla mia socia, volevo spendere giusto due parole a favore di due Case Editrici indipendenti che mi sono piaciute un sacco (dalle quali, fra l’altro, poi mi sono rifornita).

La prima è la DarkZone. Tratta essenzialmente urban fantasy, fantasy epico, thriller, horror e romance, quindi, essendo i generi che mi intrippano di più, è chiaro che non appena l’ho vista mi ci sono gettata sopra con la foga di una ragazza a dieta da ben tre ore che si vede servire una fetta di pizza farcita!
Il primo impatto è stato sicuramente positivo; bellissime copertine e un sacco di scrittori che si sbracciavano dallo stand per spiegare le trame dei loro libri agli acquirenti. Davvero adorabile!
A volte si pensa a una Casa Editrice come a un luogo oscuro, qualcosa di impalpabile che non si potrà mai conoscere per davvero – soprattutto per via del fatto che, talvolta, può essere difficile reperirle nelle librerie di catena. Bene, ragazzi, mi sono dovuta ricredere. L’entusiasmo degli scrittori e l’amore con cui mi hanno letteralmente sobbarcata di informazioni è stato qualcosa di avvolgente che sicuramente ricorderò. Sappiate che se avessi avuto a disposizione più liquidità (e meno senso di parsimonia) non mi sarei limitata ad acquistare solo due libri, ma vi avrei saccheggiati. Quindi bravi, bravi e bravi! Continuate a mettere questo entusiasmo nel vostro lavoro!

Un’altra Casa Editrice indipendente che avevo adocchiato già da tempo on line, è La Ruota Edizioni. Anche in questo caso sono rimasta piacevolmente colpita dall’estrema gentilezza degli Editori e dalla cura che mettono nei loro progetti. Spero di poterli ritrovare, il prossimo anno, e poter trascorrere più tempo al loro stand, spulciacchiando i vari titoli con più tranquillità.

Detto questo, veniamo ai fatti!
Voi ancora non mi conoscete, ma vedrete che con il tempo imparerete una cosa: sono tirchia. Ma tirchia male, eh. Quindi, se speravo di tornare a casa con lo zainetto pieno di libri, in realtà ho fatto ritorno solo con tre titoli ^__^’




Lacrime di cera”, di Liliana Marchesi. (DarkZone)

Distopia ambientata in Russia. Camille, una ragazza cresciuta all’interno di un palazzo, tra menzogne e inganni, scopre che al di là delle mura che la circondano esiste un mondo di cui tutti negano l’esistenza. Con l’aiuto di Lui, un ragazzo che, come lei, desidera andarsene dal palazzo e vendicarsi dei Sovrani che lo manovrano, riuscirà a fuggire, scoprendo la realtà che la circonda.
Un libro veloce da leggere, adatto a chi cerca una storia d’amore in un’ambientazione fantascientifica. Iniziato ieri e finito oggi.

Mai più senza”, di Giuseppe Calzi. (DarkZone)

Horror. Per ora non posso sbottonarmi, sono alle prime pagine. Tuttavia, lo stile mi piace. Sono certa che sarà una bella sorpresa!

Mabù che parla agli animali”, di Monica Giuffrida. (La Ruota Edizioni)




Racconti per l’infanzia. Mabù è un bimbo speciale che conosce la lingua degli animali, ma sogna di essere come tutti gli altri bambini. 

Vi dico solo che alla fine del libro sono comprese alcune pagine da colorare… una bel pensiero per i bambini! (Il mio le ha già colorate tutte XD)





Bene, con questo è tutto, passo la parola alla mia socia U__U


Sì. Eccomi. Prova, prova.
Ok, se mi sentite tutti, posso procedere. Diciamo che sottoscrivo tutto quello che ha detto Francesca: quest’anno il Salone è stato davvero una faticaccia, vissuto male e troppo di fretta, ma comunque interessante e ricco di lati positivi. Uno di questi è il fatto che, nonostante io sia riuscita a visitare solo pochi stand, questi fossero stracolmi di spunti di lettura. E, quando dico stracolmi, intendo straripanti di chicche letterarie che, da brava spendacciona quale sono (meno male che ci sei tu, Francesca, a compensarmi!), non potevo assolutamente lasciare lì. Si capisce. Quindi, ecco il disastro che ho combinato:





Male, eh? Malissimo. O benissimo, a seconda dei punti di vista. E sì, accanto ai libri c'è anche la bacchetta magica di Bellatrix Lestrange che cercavo da un sacco di tempo. Preferirei non parlarne.
In ogni caso, ecco, per i ciecati come me, l’elenco dei titoli che ho acquistato:

  • Stephen Chbosky, “Noi siamo infinito – Ragazzo da parete” (Pickwick)
  • Joe R. Lansdale, “La trilogia del drive-in” (Einaudi)
  • Liliana Colanzi, “Il nostro mondo morto” (Gran Via)
  • Lucia Guglielminetti, “Versus” (DarkZone)
  • Marika Vangone, “Valiance – la normalità è la nuova malattia” (DarkZone)
  • Daniel Gahnertz, “Empty title space”  (La Ruota Edizioni)

Bene. Tralasciando il fatto che ora dovrò mangiare patate e cipolle per un mese (sia mai che finalmente non riesca a buttare giù peso), volevo anche dirvi una cosa molto carina: allo stand Regione Umbria ho avuto modo di conoscere una delle Editrici della Casa Editrice indipendente Jo March! Una ragazza davvero dolcissima, con una grande passione per i libri che pubblica e un sincero amore per il suo progetto editoriale. Un incontro che mi ha fatto un sacco piacere *_*

Tornando a noi e al mio disastro finanziario, parto col dirvi qualcosa di più sui miei acquisti librosi. Vi premetto che dei seguenti titoli per ora ne ho letto solamente uno, ma andiamo con ordine.

Noi siamo infinito – Ragazzo da parete”, di Stephen Chbosky

Tutti quanti lo conosciamo. Cioè, tutti tranne me, dato che io, non so perché, non ho mai provato simpatia per questo titolo. Cioè, in realtà il motivo lo so, solo che mi vergogno a dirlo. E va bene, ve lo confesso. La verità è che, come sapete, da questo libro è stato tratto, qualche anno fa, un celeberrimo film. Tutti gli adolescenti lo hanno visto. Eccetto me. Il fatto è che, all’epoca, la saga di Harry Potter era appena finita e io avevo bisogno di tenere Hermione Granger ancora un po’stretta a me, alla mia adolescenza. Non potevo sopportare che Emma Watson impersonasse altri personaggi. Non ancora.
Poi, neanche un paio di mesi fa, mi è capitato di vedere qualche scena e ho capito che quel film faceva al caso mio. Da lì, ecco la necessità di procurarmi il libro.
La storia, per chi ancora non la conoscesse, è questa: l'ingresso nelle scuole superiori lancia un adolescente per nulla ordinario in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, che non tradisce mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.

 “La trilogia del drive-in”, di Joe R. Lansdale

Ok, questo titolo lo volevo tantissimo. Dovete sapere che, al momento, sto lavorando (leggi: sono bloccata MALISSIMO) al mio terzo romanzo, che è ambientato in America, lungo la Route 66.
La trama: immaginate il più grande drive-in mai esistito, l'Orbit. Siamo in Texas, è un venerdì sera e l'Orbit è stipato di gente che sgomita per popcorn e cola, pregustando la Grande Nottata Horror. Ma, sul più bello, il drive-in stesso si trasforma in un film dell'orrore: gli spettatori diventano gli involontari ed esterrefatti protagonisti di un incubo orchestrato dal mostruoso Re del Popcorn, sintesi delle peggiori conseguenze dell'ossessione al consumo. E se in "Drive-in 2" vediamo i personaggi sopravvissuti aggirarsi in un paesaggio irriconoscibile, "La notte del drive-in 3" ci catapulterà definitivamente in un microcosmo ancora più delirante, un mondo di misteriose e inclassificabili meraviglie, in cui ci si imbatte in inondazioni di proporzioni bibliche, in un pesce gatto che aspira a ingoiarsi la balena di Giona e in una schiera di creature oscure, di una malvagità paragonabile solo a quella dell'essere umano al suo peggio.
Ok, letto così sembra un trip sotto pasticche, ma ci scommetto il cappello che è una figata.

Il nostro mondo morto”, di Liliana Colanzi

Questo è stato il primo libro che ho comprato in fiera, su consiglio dell’Editore. Tra l’altro, mi vergogno un po’ ad ammettere che, prima del mio acquisto, avevo sentito parlare molto poco dell’Editore Gran Via. Un vero peccato, perché oltre a essere gentilissime le ragazze mi hanno anche illustrato il loro progetto editoriale, volto a scoprire, anno dopo anno, racconti e opere appartenenti ai paesi dell’America Latina. Alla fine ho optato per questa raccolta di racconti ricca di elementi disturbanti che, almeno sulla carta, dovrebbe piacermi un sacco. Presto vi dirò di più. Per ora, sappiate che l’autrice è boliviana e che ha vinto numerosi illustri premi sudamericani.

Versus” di Lucia Guglielminetti

Primo dei due libri editi da DarkZone che ho acquistato. Questa Casa Editrice mi ha conquistata, non mi sarei mai allontanata dal loro stand! La loro proposta editoriale mi intriga assai, specialmente la parte relativa all’horror, uno dei miei generi preferiti. “Versus”, in particolare, come mi ha spiegato l’autrice (io ho un autografo e voi no, gne gne), parla di una stalker con poteri paranormali che si mette in testa di perseguitare la sua stella del rock preferita, facendo di tutti per farlo credere pazzo. Già dalla copertina mi intriga e devo dire che non vedo veramente l’ora di immergermi in tutta questa deliziosa follia.

Valiance – la normalità è la nuova malattia” di Marika Vangone

Questo è il titolo, sempre edito da DarkZone, che, al momento, tra tutti i libri che ho preso al Salone, mi attira di più insieme ai primi due della lista. Purtroppo l’autrice non era presente allo stand, ma vi lascio comunque la trama: Aaliyah è una ragazza comune del ghetto C. Non può uscire mai di casa: ogni abitante del ghetto ha un difetto, una malattia invalidante; anche i suoi genitori sono deformi, ma non lei. Lei è normale! Diversa dal resto del suo mondo, Aaliyah cresce chiedendosi il perché di questa differenza, credendosi sbagliata. Non può parlare con nessuno perché nessuno deve vederla... non per intero, almeno. Quando i Valiance entrano nella sua vita tutto cambia. Ogni cosa assume un nuovo e inaspettato significato. Aaliyah dovrà prendere decisioni complicate e affronterà una realtà inimmaginabile.
Come mi gasa *_*

Empty title space”, di Daniel Dahnertz

Ultimo ma non ultimo, come si suol dire. In realtà, è davvero l’ultimo libro della lista, perché è stato il titolo che ho comprato praticamente lanciando i soldi al povero Editore mentre io scappavo via con la socia per non perdere il treno. Si tratta di una breve raccolta di haiku dalla metrica atipica. Devo dire che, pur avendo adorato questo Editore e la gentilezza della persona con cui ho parlato, il libro non mi è piaciuto particolarmente: letto in treno, mi sono presto resa conto che gli unici haiku degni di nota erano quelli che avevo letto di sfuggita in fiera. Quindi, se devo essere sincera, non vi consiglio l’acquisto di questo libricino, mentre non posso che parlare bene della Casa Editrice in sé, una piccola realtà in forte sviluppo alla quale auguro ogni fortuna.

Bene, con questa carrellata anche la mia parte di post è terminata. Spero che i nostri acquisti vi abbiano stuzzicati e che potranno ispirarvi a vostra volta in qualche futura scorpacciata in libreria.
E voi? Siete stati al Salone, avete comprato qualcosa?

Raccontatecelo nei commenti!

5 commenti:

  1. SONO LA VOSTRA CICERONA <3
    (Fra, non sei tirchia, sei ligure. E' nel nostro patrimonio genetico, va bene così).
    (Ali, la trilogia del drive-in secondo me può diventare il tuo nuovo libro preferito, almeno il primo libro).
    Oh, io ho finito per saltare l'ultimo giorno perché ero certa che se fossi andata avrei speso come un drago. Immane sofferenza.

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    1. Ericuzza 😍 buonday! Mi sa che diventerà davvero il mio libro preferito, non vedo l'ora di iniziarlo! Nel frattempo mi sono anche sbloccata (forse) col libro, quindi sono veramente felice.
      Se io avessi passato più tempo al Salone credo avrei speso l'impensabile 😱 tu... tu hai preso il libro per Maura comunque, vè?

      - Alice

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  2. Non sono mai stata al Salone del libro di Torino e proprio per questo motivo ho letto con interesse i vostri post!
    Certo che per delle appassionate lettrici come voi è impossibile tornare a casa senza acquisti librosi!
    Tra quelli che avete preso, mi hanno stuzzicato : "Lacrime di cera" di Liliana Marchesi, e " La normalità è la nuova malattia" di Marika Vangone.
    Se ci fossi andata,chissà quanti ne avrei comprati anch'io!
    Ciao ragazze *_*

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    1. Eeeeh e pensa se vi avessimo passato più tempo! I libri possiamo prestarteli senza problemi ^_*

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    2. Vi ringrazio di cuore!
      Ci speravo...^_*

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