martedì 9 luglio 2013

La ricerca della felicità


Un padre e il suo bambino: esiste un legame più potente?
La risposta ce la danno Will Smith e Jaden Smith, padre e figlio nella realtà così come nella finzione della celluloide, che nel 2006 ci hanno regalato questa perla da collezione sotto la regia del celeberrimo Gabriele Muccino.
Al centro della narrazione fluttua la Dichiarazione d'indipendenza americana, che dà anche il titolo al film: "Noi riteniamo che [...] tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità."
Tratto fedelmente da una storia vera, "La ricerca della felicità" racconta la vita di Chris Gardner, uomo dei primi anni '80 che tenta di realizzare il cosiddetto sogno americano acquistando come libero professionista centinaia di macchinari rivoluzionari in ambito medico.
Purtroppo, presto Chris deve confrontarsi con una realtà crudele: il macchinario è davvero rivoluzionario, ma anche tremendamente costoso e sono ben pochi gli studi medici e gli ospedali disposti ad acquistarlo.
Avendo speso tutti i risparmi di una vita per gli apparecchi, lui e la moglie si ritrovano a dover fare i doppi turni, cercando disperatamente di guadagnare il necessario per mandare a scuola il figlioletto di cinque anni (in un asilo abusivo cinese) e tirare avanti fra litigi sempre più frustranti.
Il rapporto fra i genitori arriva a un punto critico quando Linda decide di andarsene e urla a Chris che lei non è più felice. A nulla serve rivelarle che Chris ha appena consegnato il proprio curriculum alla Dean Witter, un'imponente azienda di consulenza finanziaria, in quanto come stagista non guadagnerebbe nulla fino all'assunzione. Che è difficilissima da ottenere: solo venti candidati vengono scelti per il colloquio, e di questi soltanto uno, dopo aver sostenuto non solo i mesi da stagista (con l'obiettivo di vendere quante più azioni possibile) ma anche un durissimo esame scritto, viene selezionato per l'assunzione.
Contro ogni pronostico, grazie a un incredibile colpo di fortuna che gli permette di sfoggiare la sua intelligenza nella risoluzione del Cubo di Rubik, il gioco-tormentone dell'anno, Chris riesce a passare la prima scrematura e viene chiamato per il colloquio alla Dean Witter.
Nel frattempo i debiti si accumulano (non avendo pagato le tasse per troppo tempo, lo Stato gli preleva la somma direttamente dal conto, lasciandolo con poco più di venti dollari; il padrone di casa lo sfratta; a stento riesce a comprare qualcosa da mangiare), fino a quando, in un climax commovente di disgrazie, lui e il piccolo Christopher si ritrovano a vagare per le strade della città, alla disperata ricerca di un giaciglio, di cibo, di soldi.
A Chris resta ancora un solo macchinario da vendere, ma quando si ritrova a proporlo a un dottore interessato all'acquisto si rende conto che è guasto. L'unica speranza per Chris è riuscire ad aggiustarlo, ma non può acquistare gli strumenti per farlo. Nel frattempo lavora fino allo stremo come stagista, per poi correre ogni sera dall'altra parte della città per mettersi in coda davanti a un ricovero per mendicanti con il suo bambino.
"Non può piovere per sempre" diceva il Corvo, ma i mesi passano e sembra che per Chris le nubi non si debbano mai aprire. E' qui che scopriamo a cosa può arrivare un uomo disperato ma con una dignità aurea, cosa si può arrivare a vendere pur di dare da mangiare al proprio bambino.
Poi, un giorno...

Beh, vi ho detto fin troppo.
In realtà non pensavo che avrei scritto tanto, ma questa è una di quelle storie impossibili da dimenticare, corredate da una colonna sonora che è essa stessa una fiaba.
Una chicca: due anni dopo, Muccino e Smith lavorano nuovamente insieme sul set di "Sette anime", una delle storie più drammatiche e tragiche che siano mai state portate sul grande schermo. Parla di...
No, non mi fregate. Non vi dirò di cosa parla "Sette anime", non in questo post.
"Questa è un'altra storia" direbbe Michael Ende... e così vi dico io.

5 commenti:

  1. Il libro sarà bello, ma la tua recensione è travolgente. Grazie.

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    1. Ti ringrazio cara, ma questo è un film, non un libro :)
      Comunque, mi spiace se ultimamente non ho più aggiornato il blog, ma sono devastata dal caldo che proprio non tollero e ho tanti pensieri per i miei problemi di salute... speriamo di stare presto meglio!

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    2. Figuraccia... a volte leggiamo quello che abbiamo in testa e io avevo dato per scontato che fosse un film tratto da un libro .. non leggerò + nulla fin dopo ferragosto.

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  2. Un film davvero bello, anche se poi Sette Anime invece non mi è piaciuto molto.
    Se ti fa piacere sul mio blog c'è un regalo che ti aspetta: http://poppiesdreams.blogspot.it/2013/08/liebster-blog-award.html

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    1. Ciao, scusami per l'incredibile ritardo con cui ti rispondo ma ho ripreso in mano il blog solo ora dopo tanti problemi di lavoro e salute!
      Sette Anime non mi è dispiaciuto ma sinceramente ho preferito questo, e di gran lunga!

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