venerdì 22 giugno 2018

Cose che possono succedere quando si entra in libreria

L'altro giorno ero depressa. Cioè, non è che la ero solo l'altro giorno, io sono tipo Stuart di The big bang theory, ma l'altro giorno marcava male. Molto male. Sarei riuscita comunque a cavarmela (e il mio portafoglio mi avrebbe ringraziata) se avessi avuto della cioccolata in casa, ma era finita. Pure il gelato era finito. Neanche un cornetto, mi avevano lasciato. Bastardi.
Dunque, non ho potuto far altro che uscire. Se sono giù di morale, non c'è niente di meglio di una capatina in libreria per tirarmi su. Cioè, anche un vichingo biondo con gli occhi blu che s'innamori perdutamente di me e mi voglia sposare non è che sarebbe da buttare, eh, ma data la mia condizione sola-come-un'oliva-in-fondo-a-un-Martini ho dovuto accontentarmi della libreria.
Salto temporale: sto camminando per la città con la mia borsetta di libri che mi sbatte contro la coscia. Il cuore mi batte forte. Dietro di me, l'insegna della libreria che si allontana. Sì, li ho pagati, 'sti libri, non è che il cuore mi batte forte per quello. Sono semplicemente felice per i titoli che ho trovato, alcuni dei quali così particolari che non vedo l'ora di arrivare a casa per sfogliarli. Intanto che aspetto che passi il bus, mi siedo sotto la pensilina coi libri in grembo, maledico il caldo, m'infilo le cuffie nelle orecchie, maledico di nuovo il caldo e mi metto comoda a scrivere questo post.


Eccoli qui. Non sono belli? Eh? Eh?
Dio, quanto mi servirebbe un vichingo.
Anyway, ecco i titoli che ho acquistato. Sono un po' felice *-*


1) "Cento racconti" di Ray Bradbury (Mondadori)

Aaaaaaaaaaaah! Sì, era tipo un urletto da tredicenne al concerto della sua boy band preferita. Questo è uno di quei libri che si trovavano nella mia wishlist da secoli e che, complice il prezzo, non ero mai riuscita ad acquistare. Grazie al cielo, di recente la Mondadori si è sintonizzata sulle mie suppliche telepatiche e ha rieditato questo tomo, in cui è possibile trovare racconti tratti dalle più celebri raccolte di fantascienza firmate Bradbury: "L'uomo illustrato", "Cronache marziane", "Paese d'ottobre", "Il popolo dell'autunno" e altre. Alcuni li conoscevo già, ma altri sono del tutto nuovi per me e non vedo l'ora di iniziare a leggerli. Anche se, a essere sincera, per ora preferisco lasciarli ancora un po' lì, al sicuro sul mio comodino. E' l'unico modo che ho per fingere che il vecchio Ray sia ancora vivo, e per immaginare che stia ancora cantando, dal suo letto sotterraneo dove giace con la bocca piena di terra.


2) "Il matrimonio dei fiammiferi" di Jonathan Carroll (Fazi)

Questa è stata una scoperta che ho fatto chiedendo consiglio direttamente alla libraia. Peraltro, una gran libraia, nel senso che molto spesso (non a causa loro) nelle librerie di catena si assiste a una spersonalizzazione dei commessi, ridotti a venditori e promotori di titoli imposti dall'alto; ed è un peccato, perché sono convinta che parecchi di loro avrebbero voglia, e anche bisogno, di recuperare un rapporto intimo con gli acquirenti, consigliandogli e chiacchierando con loro di trame, stili di scrittura, gusti personali. Sì, lo so che sto tratteggiando una sorta di Paese delle Meraviglie, ma chiamandomi Alice non è che possiate aspettarvi altro, eh. Voglio dire, anche voi. E poi, nelle librerie indipendenti questo rapporto esiste già: non quello, freddo e calcolatore, tra venditori/promoter e potenziali acquirenti, bensì il dialogo stimolante che si instaura fra libraio e lettore.
Chiusa questa piccola parentesi, e tornando al libro in questione, vi narro due parole sulla trama. Miranda Romanac è una giovane donna di successo che vive a Manhattan. A trent'anni comincia il tempo dei primi bilanci: si sente sola e persa, sensazione che cresce dopo una riunione con i vecchi compagni del liceo ("L'orrore! L'ORRORE!", ndr), occasione di una sconvolgente scoperta. Quando incontra l'irresistibile Hugh Oakley, Miranda capisce finalmente che è arrivata per lei la possibilità di essere felice. Il loro è un amore folle, che spinge Hugh a lasciare la sua famiglia. Insieme decidono di trasferirsi in una casa di campagna sulle rive del fiume Hudson, ma proprio quando il sogno di una perfetta convivenza sembra potersi realizzare, e Miranda varca la porta della nuova casa, la speranza di una vita felice svanisce improvvisamente. E' perseguitata da visioni sconvolgenti e terribili, fantasmi di altri tempi e altri luoghi, ricordi rimossi di un passato molto doloroso. Sarà solo l'inizio dell'odissea della protagonista, perché altri avvenimenti sono in agguato.
Beh, beh. Non l'ho ancora letto, a parte qualche riga per sincerarmi dello stile di scrittura, ma dalla quarta di copertina sembra parecchio interessante. Proprio lo stile è ciò che mi ha spinta all'acquisto: il motivo per cui avevo chiesto consiglio alla libraia era che cercavo qualcosa che somigliasse a Vlautin nello stile, scarno, prosaico, semplice ed emotivo. Devo dire che in quello ho notato delle somiglianze, perciò non aspetto altro che di leggerlo.


3) "La Terra morente" di Jack Vance (Fanucci)

E va beh, qui c'è poco da dire. Jack è Jack. Punto. Dalla sua penna sono uscite alcune delle più interessanti saghe di fantascienza, come il "Ciclo di Tschai" e il "Ciclo della Terra morente", appunto, di cui quello che vedete in foto è il primo di una quadrilogia. Non che si tratti del mio autore di fantascienza preferito, ma una caratteristica peculiare di Vance, che manca a molti altri, secondo il mio parere, è la capacità di delineare con poche, secche parole complesse società aliene, il più delle volte tanto assurde proprio perché intimamente umane, come se Vance le avesse descritte con l'intento di rovesciare la lente d'ingrandimento e mostrarci per vie traverse la nostra società e la nostra natura.
Anche qui, due parole sulla trama: il primo capitolo del ciclo "La Terra morente" è ambientato in un futuro remoto in cui il crepuscolo della Terra ormai giunta alla sua fine pervade ogni cosa, anche la mente degli uomini, condizionandone emozioni e sentimenti. In una realtà cupa e corrosa dal tempo, la popolazione umana si riduce ogni giorno sempre di più, sopravvivendo in strutture un tempo lussuose e ora decadenti. Strane figure ormai indistinguibili si muovono come zombie: avventurieri e stregoni, esseri umani e non umani, mostri grotteschi terreni e soprannaturali. La scienza è stata sostituita da un miscuglio di magia e tecnologia, con regole, formule e leggi tutte nuove. Il passato è un ricordo tenebroso che pochi cercano di riscoprire, occupati a vivere un tempo che scorre lento ma inesorabile.


4) "The enemy" di Charlie Higson (DeA)

Ok, lo ammetto: di Higson non conoscevo assolutamente nulla. Mai letto né sentito, il che mi ha portata a questa felice scoperta: in un angolino polveroso della libreria, che cercava di fare lo gnorri tra due grossi tomi, ho reperito questo titolo risalente al 2009. Strano che mi fosse sfuggito per tutto questo tempo, ma sono stata comunque ben felice di strapparlo alla sua indolente sonnolenza sullo scaffale e aggiungerlo alla pila dei suoi fratellini adottivi. A parte la copertina molto figa, per quanto essenziale, non solo lo stile di scrittura è buono, scorrevole e puntuale, ma anche la trama sembra interessante: è trascorso un anno da quando l'epidemia ha fatto scomparire gli adulti dalla faccia del mondo. Londra è solo lo spettro della città di un tempo. Per le strade vagano bande di ragazzini che tentano di arrivare vivi alla fine di ogni giornata, evitando i Grandi, corpi putrescenti alla ricerca di carne umana. La lotta è dura, cruda, selvaggia. Arran sa che presto le mura del supermercato non basteranno più a proteggere lui e i suoi compagni. La speranza di un luogo sicuro lo spinge a mettersi in marcia. Ma il cammino attraverso la capitale è lungo e pieno di nemici pronti ad attaccare.
Beh, cosa c'è di più classico? Un po' "Il signore delle mosche", un po' "28 giorni dopo", un po' "The last days", film spagnolo molto ma molto carino e originale dei fratelli Pastor, un po' "La ragazza che sapeva troppo", film (dal titolo tradotto in modo atroce; l'originale è "The girl with all the gifts", ndr) firmato Netflix, un po' serie (sempre Netflix) ispirata a "The mist", questo libro mi trasmette ottime vibrazioni. Per ora ho letto solo la prima pagina per decidere se acquistarlo o meno, ma devo dire che già da lì si nota l'originalità con cui Higson ha introdotto la storia, affidando le prime righe a un punto di vista insolito. Bello bello.


5) "Mary e il fiore della strega" di Mary Stewart (Rizzoli)

E dopo tutta 'sta ansia terribile, finiamo in scioltezza con un titolo privo (stranamente e anche un filino inquietantemente) di zombie, ansia, roba di paura, insomma, una cosetta leggera, tipo sorbetto fra uno stinco al forno e un profiterole, per intenderci. Almeno, l'idea temporanea che mi sono fatta di questo libro, non avendolo ancora letto, è questa. Mary Smith non si è mai annoiata così tanto in vita sua. I genitori l'hanno spedita a passare le vacanze in campagna, a casa della prozia Charlotte, dove non accade mai niente di divertente. Un giorno più noioso degli altri, Mary si mette a seguire un gattino nero, si inoltra nel bosco e trova un fiore viola mai visto prima, così bello da sembrare magico. La bambina non ci mette molto a scoprire che le basta sfregare i petali del fiore su un manico di scopa per prendere il volo (cioè, io penso ci avrei messo tipo un milione di anni, voglio dire, quante diamine di probabilità c'erano?, ndr); da quel momento per Mary la vacanza in campagna si trasforma in un'avventura da brividi, che la porterà in una misteriosa scuola di stregoneria, tra lezioni di incantesimi, laboratori di magia e segreti molto pericolosi.
Sì, va beh, ok, ci sarà pure qualche mistero, ma parliamo comunque di un libro per bambini e giovani adolescenti, quindi non penso si tratterà di nulla di mortale... forse. In realtà, spero un po' di sì. In ogni caso, mortali o no, i segreti promessi dalla trama mi inspirano un sacco, almeno quanto la bellissima copertina e gli inserti interni, che fanno somigliare il libro a una piccola opera d'arte in tessuto. Per non parlare del fatto che proprio in questi giorni (naturalmente, dove sto io non lo trasmettono, ma ehi, è questo il bello di vivere in un paesino disperso nella brughiera) è nelle sale il film omonimo, di Hiromasa Yonebayashi, che già da un po' non vedo l'ora di gustarmi *_* spero esca presto in DVD, ma intanto mi godrò l'incanto di queste pagine.



Bene, ora mi sento un po' meglio. Ho dei nuovi libri da leggere, la voglia di leggerli e il caldo mefitico mi ammazzerebbe se provassi a uscire, quindi ho anche l'occasione per tumularmi viva in casa, circondata dai ventilatori e da impacchi di ghiaccio, a leggere. Se solo sapessi decidermi da quale partire... consigli? ;)


- Alice

6 commenti:

  1. Parti da "The enemy", così poi me lo passi!

    - Francesca

    Ps: ma sul serio hai preso un bus?

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    1. Ma figurati. E' solo la deformazione professionale da romanziera. Coff.
      Vada per "The enemy" xD

      - Alice

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  2. (( ma seriamente, non vi siete scambiate i numeri di telefono?! È un po'inquietante vedervi porgere domande e risposte tra voi... ^-^ ))

    Ciao a tutte.
    Ho letto solo quello di Bradbury, ergo non so consigliare, ma tanto ci ha già pensato Francesca. Mi incuriosisce the Enemy, anche solo per la cover. :)

    In realtà, di Jack Vance ho letto qualcosa taaanto tempo fa, se non me lo ricordo significa che non è che mi fosse piaciuto granché... ma, quando hai finito di leggerlo, poi ci dici com'è, che magari lo provo!

    Una cosa che non c'entra gnente, ma che mi è venuta in mente perché hai parlato di cinema; che ne pensate del trailer de "La stanza delle meraviglie"? (E sì, mi incuriosisce, anche se è inutile nascondere che il là me lo ha dato la canzone del suddetto trailer...:)

    Bel post, buona giornata a tutte.



    P.s.; no vabbè, la bambola di Lilo è il top... ^-°

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    1. Inquietare è il nostro mestiere v.v

      Sinceramente non ho presente il film né il trailer, ho giusto letto qualcosa sulla trama ma non so nulla di più, mi spiace! Ora che mi parli di canzone, però, appena posso la ascolto :)


      - Alice

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  3. Il trailer si trova facilmente su YT, e la canzone la conosci bene :)

    Buonaserata!

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    1. Ho visto il trailer. Quando è partita la canzone per poco non mi mettevo a piangere T.T molto bello il trailer, sembra davvero un film da non perdere!

      - Alice

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