lunedì 25 giugno 2018

Nel salotto dello scrittore: scrittori russi

Buonasera a tutti e benvenuti a una nuova puntata della rubrica "Nel salotto dello scrittore". Questa volta parleremo di letteratura russa e di alcuni dei più importanti Autori a livello internazionale, quali Tolstoj, Nabokov e... beh, per saperlo non vi resta che leggere. Dal canto mio, i mausolei che state per esplorare mi hanno già incantata, tra tetti verdi, spessi muri rossi e il profumo bianco della neve nei boschi.


Lev Tolstoj


Lo scrittore, dalla cui penna nacquero opere immortali come "Guerra e pace" e il tragico "Anna Karenina", crebbe in una meravigliosa e grande casa col tetto verde (Jàsnaja Poljàna), dove trascorse anche la maggior parte della propria esistenza. E’ la sola dimora che lo scrittore abbia mai amato e dove faceva ritorno nei momenti particolarmente difficili della sua vita. Sull'orlo di un dirupo nelle vicinanze è situato l'umile sepolcro di Tolstoj, privo di croce e di epitaffio e sommerso interamente dall'erba, così come lo scrittore desiderava che fosse.

Curiosità: Tolstoj, conformemente a un'usanza propiziatoria russa, si dedicò personalmente alla realizzazione di un frutteto di 8.550 esemplari all'interno della tenuta. Allo scopo, lo scrittore utilizzò 7.900 alberi di melo dell'Alto Adige, regione allora inclusa nell'impero austro-ungarico, una varietà corrispondente a quella della Val di Non.


Vladimir Nabokov



La tenuta "Rozhdestveno Memorial", a Siverskaya, Russia, è stata una delle case d'infanzia di Nabokov, il celebre autore di "Lolita". Egli nacque in una delle famiglie più ricche dell'epoca, ma non poté mai godersi appieno le case che tanto amava: la sua famiglia seguì la Rivoluzione quando lui era appena sedicenne e, da quel momento, non poté mai più tornare in Russia né nella casa natale, che è stata poi riconvertita in museo e attualmente ospita i suoi effetti e i suoi scritti.

Curiosità: nonostante un terribile incendio abbia severamente danneggiato la struttura nel 1995, ancora oggi è possibile visitare il museo, restaurato, che commemora non solo Nabokov, ma anche la vita della nobiltà Russa e della gente comune autoctona dell'area durante gli ultimi anni della Russia imperiale.


Alexander Pushkin





Il Pushkin Memorial Museum si trova nella casa in cui il poeta russo ha vissuto tra il 1836 e il 1837, in una delle più belle vie di Mosca, vicino al fiume Moika. Pushkin, celebre per aver scritto alcune delle più importanti opere della letteratura russa, come "Evgenij Onegin" e "La dama di picche", entrambe successivamente musicate da Tchaikovsky, morì a seguito di una ferita riportata in duello proprio nel 1837. La ricca collezione della casa-museo (ritratti a olio e acquerello, preziose incisioni e litografie, arredi, oggetti in bronzo, libri rilegati in cuoio, pagine di giornali e annuali ingialliti dal tempo) permette agli ospiti di respirare l'atmosfera della vita a Mosca nel 1830. E' possibile ammirare anche numerose statue d'oro, splendide stufe in ceramica, tappezzeria pregiata e il giardino con le fontane e la statua dello scrittore.

Curiosità: durante tutta la visita in sottofondo si sentono melodie struggenti, che richiamano la triste morte dell'Autore, deceduto dopo due giorni di agonia e dolori strazianti.


Fëdor Dostoevskij




"Il giocatore", "Delitto e castigo", "Memorie dal sottosuolo", "L'idiota", "I demoni", "I fratelli Karamazov", "Memorie dalla casa dei morti", "Il sosia". Questi titoli vi dicono niente? Ebbene sì: tutti sono stati partoriti dalla mente geniale di Fëdor Dostoevskij, uno dei più grandi scrittori della storia della letteratura. Egli visse nel suo appartamento di San Pietroburgo dal 1878 al 1881, anno della sua morte. Nacque a Mosca il 30 ottobre 1821 da Mikhail e Maria Dostoevskij, impiegati ospedalieri. La famiglia viveva in un appartamento sul terreno dell'ospedale e proprio il rapporto e le interazioni fra l'Autore e i pazienti spinsero notevolmente il suo interesse verso le persone meno fortunate di lui. Oggi, nella sua casa-museo tutto è rimasto com'era, come congelato nel tempo. Qui l'Autore scrisse cinque delle sue opere più conosciute, compresa "I fratelli Karamazov". Nel museo è possibile visitare le stanze dove lo scrittore ha vissuto, ammirare il suo scrittorio, il suo cappello e numerosi effetti personali.

Curiosità: lo scrittore era solito scrivere di notte e la mattina riposava. Molto legato alla famiglia, amava i suoi figli, che chiamava "angeli", e cercava di dedicargli più tempo possibile, nonostante i tanti impegni. Molto toccante è il particolare delle quattro sigarette già pronte per essere riempite con il tabacco a fianco, sulla cui scatola la figlia ha annotato il giorno della morte del padre.


Anton Čechov



La sua casa-museo si trova a Jalta, nei locali della Dacia Bianca, un'abitazione fatta costruire dall'Autore stesso nel 1898. Dopo il successo de "Il gabbiano", Čechov si stabilì qui, per meglio far fronte alla tubercolosi grazie al favorevole clima della Crimea. Vi piantò diversi tipi di alberi, tra cui gelsi, ciliegi, mandorli, peschi, cipressi, agrumi, acacie e betulle, e vi allevò cani e gru. Dallo studio egli poteva vedere il lungomare, che gli ispirò "La signora con il cagnolino", e sul retro lo scenario che gli suggerì l'ambientazione per "Il giardino dei ciliegi". In questo luogo Čechov ha scritto inoltre "Tre sorelle" e "Il vescovo". Ospiti della dacia furono anche Tolstoj. Rachmaninov e Gor'kij.

Curiosità: dopo la morte di Čechov, avvenuta nel 1904, la casa fu curata dalla sorella Marija Pavlovna. Ella si rifiutò di lasciarla anche durante l'occupazione nazista, impedendo che venissero trafugati gli oggetti lì conservati. Durante la seconda guerra mondiale la casa fu tuttavia danneggiata da una delle ultime incursioni aeree della Luftwaffe nella zona.


Michail Bulgakov





Il celebre scrittore di capolavori come "Cuore di cane" e "Il maestro e Margherita" ha vissuto al numero 10 di Bolshaia Sadovaia, a Mosca, dove, da una ventina d'anni, la sua casa è stata trasformata in un museo che celebra le sue opere. Qui, tra il 1921 e il 1924, egli scrisse la prima stesura de "Il maestro e Margherita", nonostante lui e la moglie dovessero condividere l'appartamento, per ragioni economiche, con altre famiglie. Proprio queste stanze hanno fornito il modello dell'appartamento in cui si installa Voland insieme alla sua improbabile squadra di diavoli illusionisti, motivo per cui i curatori del museo hanno provveduto a ripristinare gli ambienti come erano all'epoca dell'Autore: nella dimora vi sono lo studio di Bulgakov, la sua scrivania, i suoi manoscritti originali e anche parecchi, inquietanti disegni ispirati al suo capolavoro appesi alle pareti. Nello splendido palazzo d'epoca è possibile anche assistere a rappresentazioni teatrali. Inoltre, d'estate vengono organizzati autobus rossi a bordo dei quali è possibile effettuare dei tour letterari a tema Bulgakov.

Curiosità: i visitatori possono addirittura avere a che fare con i personaggi del capolavoro di Bulgakov... telefonandogli. Nel salotto, infatti, è stato installato un antiquato apparecchio telefonico, accanto al quale campeggia una curiosa rubrica. Al suo interno c'è un elenco dei personaggi con i vari numeri di telefono e, componendoli, si possono avere belle sorprese. «Riaggancia il telefono, canaglia!» può capitare di sentirsi redarguire dal gatto nero Behemot. Se si prova a comporre il numero dello stesso Voland, però, si sentirà soltanto la voce della sua segretaria, la seducente strega Hella, che dice: «E' occupato e non può venire al telefono. Voland, però, l'aspetta in questa casa per il ballo di mezzanotte, ci saranno molti ospiti.» E se poi vi viene sete e chiamate un chiosco-bar agli
Stagni del Patriarca - il parco con laghetto a due passi della casa di Bulgakov dove Voland appare per la prima volta - vi sentirete rispondere: «Non c'è birra, l'acqua minerale non l'hanno portata, c'è solo succo di albicocca, ma non è fresco.»


Nikolaj Gogol'






Nel centro di Mosca, nel boulevard Nikìtskij, si trova un antico palazzo a due piani che sembra incassato nel fondo di un tranquillo cortile alberato. In questo luogo, l'Autore scrisse "Le anime morte" e, sempre qui, in un accesso di disperazione, bruciò la seconda stesura dell'opera nel camino, per poi crollare a piangere sul letto. Sempre qui, Gogol', lasciando pochissimi averi personali, morì nel 1852. Sono rimasti un unico ritratto a olio, eseguito da un pittore sconosciuto; il suo cappotto, reso celebre da una citazione di Dostoevskij ("Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol'"); la sua maschera mortuaria.

Curiosità: ogni stanza è caratterizzata da un diverso effetto sonoro in sottofondo, che si accorda a uno specifico stato d'animo di Gogol' o ricrea l'atmosfera in cui lui era solito leggere le sue opere agli spettatori. Nel giardino botanico sorge anche una statua che lo rappresenta nella sua consueta postura triste, circondata da bassorilievi dei suoi personaggi.


Maksim Gor'kij




L'Autore, considerato il padre del realismo socialista per via delle tematiche della lotta contro la miseria, l'ignoranza e la tirannia che attraversano trasversalmente tutte le sue opere, visse in estrema povertà, scegliendo il suo pseudonimo (Gor'kij significa "amaro"; il suo vero nome era Aleksej Maksimovič Peškov) proprio a causa delle sue condizioni di vita. In seguito al successo delle sue opere, una su tutte "I bassifondi", nel 1931 l'architetto Fyodor Shekhtel progettò questo affascinante palazzo in stile liberty e lo donò allo scrittore. La casa mostra portali scolpiti, affreschi sul soffitto, vetrate, una sinuosa scala in pietra e, all'esterno, decorazioni in piastrelle. Qui è possibile ammirare molti effetti personali dell'Autore, compresa un'ampia biblioteca e la sua collezione di statuine in avorio.

Curiosità: Shekhtel ha cercato di creare l'illusione di un mondo sottomarino all'interno del palazzo, giocando molto su linee sinuose simili a onde, per non parlare del lampadario sospeso in alto sopra la grande scalinata, che ricorda una medusa.


Ed eccoci giunti al termine della carrellata su alcuni dei maggiori scrittori russi... e su tutto ciò che potevamo esplorare senza salire su un aereo e attraversare l'oceano. Mio Dio. La sentite? Quell'aria minerale, frizzante, mentre volate sopra una distesa di un blu intenso, tremula all'orizzonte come un diamante alla luce del fuoco? Stiamo per arrivare, America. Il prossimo lunedì approderemo finalmente nelle terre al di là del mare.


- Alice

5 commenti:

  1. Buonaserata a tutte, chiedo umilmente l'immeritata grazia di poter richiedere il vostro perdono circa la questione del riprovevole e del tutto ingiustificato ritardo; a dire la vera verità, l'unica e insufficiente causa di cotanto temporeggiamento criminatorio è, se mi è concesso di asserire, che la pubblicazione di tal considerevole numero di post oltremodo belli a distanza di pochi o nulli giorni l'uno dallo altro, mi ha alquanto portato, erroneamente, a credere che il qui preso in esame post sulle adorabili dimore di letterati et filosofi Russi, dovesse attendere, ma, aimè, così non è stato, e, tratto dunque in inganno, così fu che mi ritrovai or ora in codesto frangente a tentare, pur immeritatamente e senza alcuna reale possibilità di riscatto dalla colpa commessa, di cercare di provare a riuscire di scagionarmi immantinente.

    Qualora venisse accolta dalle sempre instancabili signore di casa del qui presente blog la umilissima richiesta del sottoscritto manchevole sopracitata poc'anzi, allora l'estensore del presente commento si sentirebbe gaiamente felicitato e, ringraziando per la troppa buona grazia ricevuta, farebbe notare, in tutta umiltà - e nonostante la mancanza appena scontata - che nel post preso in esame persiste - non me ne vogliano le tenebrose padrone di casa - un errore, certo di non poco conto; e codesto errore, mi duole riferire ciò, ed è con cuore sanguinante che mi appresto ad appurare ordunque che, all'inizio del paragrafo riguardante il Sommo Dostoevskij, viene detto quanto segue, ovvero; "[Dostoevskij è] uno dei più grandi scrittori della storia della letteratura russa". Come si sarà notato, ora che faccio presente la cosa, vi è nella suddetta frase un "russa" di troppo, poiché è risaputo che il buon vecchio Fëdor è a tutti gli effetti uno dei più grandi scrittori della storia della letteratura. ;)

    Scherzi a parte, bel post, lo aspettavo. Čechov resta il mio preferito, ma di Gor' kij non ho ancora letto nulla, anche se lo sento continuamente nominare :)

    Buonanotte a tutte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Illustre ospite, vi ringrazio per la vostra gradita segnalazione e vi prego di accettare le mie umili scuse, mio signore, per aver mancato di cotal rispetto al grande Dostoevskij!

      Ok, io riesco a reggere questo tono per molte meno righe XD in ogni caso, grazie per il commento, mi ha strappato un sorriso! Devo dire che la letteratura russa non è la mia passione, ma al più presto voglio provare a cimentarmi con "Il maestro e margherita"!

      Buona giornata!


      - Alice

      Elimina
  2. AHAHAHAHA,era infatti un commento un po'ironico, non c'era realmente bisogno di modificare il testo (non che non sia contento, ma davvero, era più per ridere che altro, naturalmente ;))

    Ti dirò, nonostante conosca gran parte della letteratura Russa "classica" neanche per me è la più importante, tuttavia ci sono dei gran bei Capolavori, almeno per quel che conosco io.

    Ohi, "il Maestro" non è il testo più semplice di questo mondo... consiglio letterario "spassionato"; tieni sempre vicino almeno una Bibbia e dei testi degli apocrifi (soprattutto AT, come l' "Apocalisse di Mosè", "Caverna del Tesoro", "Libro di Enoch" e, tra quelli del NT, "Vangelo dello pseudo Matteo", "Vangelo di Pietro", "Apocalisse di Pietro" e, il più importante, "Ciclo di Pilato", altrimenti rischi di non capire nulla della della storia che dei capitoli su Pilato presenti nel libro. Altri testi utili sono il Faust di Goethe, L'Apocalisse "classica"- quella biblica- e testi di scrittori russi contemporanei di Bulgakov, storici che ti spieghino la situazione (soprattutto a livello di immobiliare dei tempi in Russia).

    Buona giornata a tutte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per i consigli. Credo che, vista la situazione, rimanderò decisamente la lettura xD

      Buona giornata!


      - Alice

      Elimina
    2. Buonasera!

      Mi spiace di averti "spaventata". Come molti libri ""impegnati"", il Maestro ha diverse chiavi di lettura, da quelle più superficiali a quelle più complesse, che richiedono anche un'apposita preparazione specialistica... rispetto a Tolstoj, o ad Asimov, Bulgakov spesso non è godibile a un livello solo superficiale; non lo si comprende - discorso simile per Proust e Kafka, certo difficili ma non impossibili. Comunque fai bene, se ritieni di non avere la volontà giusta in questo momento, a rimandare ;)

      Ciao!

      Elimina

Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.