E' parecchio che non scrivo. Sul blog, in generale. Lo so e me ne dispiaccio. Diamine: mi fa star male da morire. Ma immagino che siano i periodi della vita: fino a pochi mesi prima credevi di aver ingranato la quarta con la scrittura, e poi all'improvviso ti ritrovi a fissare il muro, con gli occhi gonfi di lacrime e il pavimento invaso da fogli accartocciati, e la cosa peggiore è che non sai nemmeno spiegarti il perché. Come è successo? Che cosa ti ha trasformato da un giovane esordiente che batteva con gusto sulla tastiera a questa... cosa?
Sì, lo so: vi sto deprimendo. Abbiate pazienza, miei cari. La vostra vecchia, buona Alice è giù di morale, oggi. Lasciatemi sfogare giusto qualche riga, prima di rimettermi in carreggiata e raccontarvi le novità dell'ultimo periodo. Perché ce ne sono, di notizie, nonostante il tono lugubre con cui ho iniziato questo post. Per l'esattezza, ne ho una buona, una pisciosamente buona e altre che sono notizie e basta, ma che avranno comunque un ottimo sapore, da accompagnare al nostro profumato tè pomeridiano.
Ordunque, partiamo dalla notizia molto buona. Francesca vi aveva già anticipato qualcosa in
questo post: pochi giorni fa è uscito il mio primo racconto edito, "
Quelli nei muri". Lo trovate in "
Strane creature - vol. 1", edito da
Watson Edizioni, una raccolta di dieci racconti che esprimono il lato più oscuro, straniante e animalesco della natura umana... e non solo.
Ecco la copertina:
Non è bellissima? Io non so come faccia, Marzio Mereggia, a realizzare illustrazioni simili! Il massimo che riesco a fare io con una matita è pulirmici un orecchio. Per fortuna, con la scrittura pare che me la cavi un po' meglio, motivo per cui in alto a destra, in copertina, leggete anche il mio cognome. Sì, lo so che i vostri occhi sono ancora strabuzzati su quello di Joe Hill, il figlio di Stephen King, più sotto, ma siate buoni e datemi questa soddisfazione.
Per me è stata enorme, devo ammetterlo. Non solo perché finalmente il mio sogno di pubblicare qualcosa di mio si è avverato, ma soprattutto perché Watson e il curatore della raccolta, Lorenzo Crescentini, che non ringrazierò mai abbastanza, hanno creduto nel mio racconto e mi hanno dato l'opportunità di figurare tra alcune delle penne più straordinarie del panorama fantascientifico italiano e internazionale. Un'emozione mica da poco.
Peraltro, come vi dicevo, il libro è disponibile, perciò, se siete curiosi di scoprire chi sono quelli nei muri e perché un gruppo di persone sembra sia stata imprigionata proprio da loro, potete acquistare una copia di "
Strane creature"
qui. A breve, comunque, sarà disponibile anche su Ibs, Amazon, varie piattaforme online e in libreria. Restate sintonizzati.
Notizia numero due, quella buona e basta: sono incinta.
No, non è vero, vi prendevo per il deretano.
La notizia è, in realtà, mescolata alle tante altre notizie che fanno da sfondo, ma che rendono comunque vivido e importante il periodo che sto vivendo. Tipo: ho un sacco di carne al fuoco con il mio romanzo, e si vedrà come andrà a finire (bene, Signore, ti prego, falla finire bene); ho iniziato, insieme a Francesca, a tenere il corso avanzato di scrittura creativa; ho un sacco di libri nuovi che non vedo l'ora di leggere; e però è un po' che non riesco a leggere; ma comunque mi sto sbloccando sul fronte ansie & paturnie in merito all'editoria e alle fiere del libro, motivo per cui, oltre a Stranimondi 2018, di cui in realtà ho un sacchissimo da narrare, qualche settimana prima sono stata anche al Bookpride di Genova, dove ho avuto l'onore di conoscere di persona Martino, il direttore editoriale di
CasaSirio, e Antonella, la direttrice di
Liberaria, due professionisti davvero eccezionali. Fra l'altro, diversi dei libri che mi fissano dalla pila accanto al letto provengono dai loro stand, perciò mi sento un po' in colpa a non essere ancora riuscita a recensirli, ma non temete: mi rifarò presto.
Anzi, visto che su Stranimondi vorrei scrivere un post a parte, intanto vi faccio una carrellata di tutti i libri che ho comprato/trovato/adottato/accettato al Bookpride:
1) "Elementare, Cowboy" di Steve Hockensmith (CasaSirio)
2) "Grande madre acqua" di Živko Čingo (CasaSirio)
3) "
Mucho Mojo Club - Lavoro sporco" di autori vari (CasaSirio; ho scritto una recensione entusiasta di uno dei racconti
qui)
4) "Ti scriverò prima del confine" di Diego Barbera (CasaSirio; questo l'ho iniziato e mi sta piacendo un mucchio)
5) "Come ti scopro l'America" di Emanuela Crosetti (Exòrma; non vedo l'ora di leggerti, ragazzaccio)
6) "Fiabe così belle che non immaginerete mai" di Ivano Porpora (Liberaria; uno stile di scrittura che ti tiene incollato alle pagine fin dalla prima riga)
7) "Comportati da uomo" di Giovanni Battista Menzani (Liberaria)
8) "L'odore della plastica bruciata" di Giovanni Battista Menzani (Liberaria)
Ne conoscete qualcuno? Da quale mi consigliate di partire?
In verità, mi vergogno un po' a rileggere la lista. A parte questi, ho una valanga di libri in arretrato,
ma, come vi dicevo all'inizio del post, è un periodaccio. Non riesco a scrivere, perciò spero, a breve, di riuscire perlomeno a rimettermi a leggere. Perché così non può andare, baby, come diceva la canzone. Non va, non va, mi serve una fiala di felicità. Se solo l'avessi, la berrei tutta d'un fiato, tipo Felix Felicis. Poi mi siederei comoda, con gli occhi chiusi, per meglio assaporare il calore e il formicolio che sentirei salire dalla punta delle dita. Su, su, fino allo stomaco, alla gola, alle guance - finché, dorata e frizzante, la felicità non mi traboccherebbe dagli occhi, rigandomi il viso di lacrime di gioia.
- Alice