martedì 22 maggio 2018

E voi, come scegliete un libro?

Questione di feeling.

Ed è sulla scia del singolo di Mina e Cocciante (non ho idea di come mi sia saltato in testa, lo giuro) che mi sorge una curiosità che vorrei rivolgervi.

Ma voi, quando entrate in libreria, in base a quali criteri scegliete un libro?

Vi lasciate incuriosire da una copertina accattivante? Leggete la trama e pensate che potrebbe esservi affine? Aprite il libro in un punto qualsiasi e ne provate qualche pagina?

Facciamo un salto indietro nel tempo. 

Da ragazzina mi lasciavo “intortare” dalle copertine. Solitamente se vedevo cavalieri, principesse o fate sapevo che quelli erano libri fatti su misura per me! Non chiedetemene i titoli, perché non ne ricordo nemmeno uno. Anzi, uno sì. Non rammento affatto la copertina, ma parlava di principesse e cavalieri. Si chiamava “Il principe Taliesin” e mi piaceva da matti. Ma quella era la Francesca di quindici anni fa, quella bisognosa di credere che per tutte le ragazze ci fosse un principe o un cavaliere pronto a lottare per loro. Che poi era assurdo, considerato che, solitamente, le protagoniste dei libri che sceglievo erano tutte principesse fighissime, talvolta dotate di poteri magici. Roba che, spostati Francesca, arrivano le gnocche, tu resta buona buona in un angolo e mettiti a studiare economia, che domani hai l’interrogazione e per superare quella, ahimè, non basta la magia.



Insomma, sicuramente rispetto a oggi ero molto più superficiale, almeno per quello che riguardava la scelta di un libro. Poi ho iniziato ad applicare il consiglio di mio cugino, accanito lettore, ovvero: quando scegli un libro, aprilo a caso e leggine qualche pagina. Se ti piace, allora compralo. Se ti annoia, lascia perdere.
Così, per gli anni a venire, tutte le volte che entravo in libreria sceglievo un libro o due (per le copertine), li aprivo e ne studiavo qualche paragrafo. A volte li portavo a casa — più per non uscire perennemente a mani vuote che per altro — ma spesso, molto spesso li lasciavo sugli scaffali. 

Per anni non ho letto nulla e lo dico con vergogna. Non c’era niente che mi piacesse, niente che stuzzicasse la mia curiosità. Credevo di far parte di quella categoria di persone che non ha bisogno di leggere. Eppure VOLEVO farlo. 

Con gli anni l’entusiasmo è diminuito e ho iniziato a fare affidamento sugli altri.

Un amico mi consigliava un libro? Io lo leggevo. Non importava la trama. Lo facevo e basta, anche se spesso lo lasciavo a metà perché non mi interessava abbastanza. E qui si tocca un tasto dolente. Sì, perché forse il mio problema non è solo il fatto di non saper scegliere un buon libro, quanto quello di essere estremamente CRITICA. Faccio molta fatica ad approcciarmi con i personaggi, specie quando sono ragazze perfette e bellissime.In quel caso le odio, ma le odio proprio di cuore. Non riesco a empatizzare con un personaggio che mi sembra alieno. Datemi una protagonista con qualche difetto, per l’amor di dio, una che abbia un filo di pancia o che sembri un maschiaccio. Una che possa sbagliare e non una di quelle che, qualsiasi cosa dica, tutti le sbavino dietro. Datemi una protagonista che possa sembrare REALE, diamine!





Aehm, sì, scusate.


Tornando alla domanda iniziale. Attualmente quando scelgo un libro lo faccio leggendone l’incipit. Se quello non mi coinvolge, se lo trovo troppo dispersivo o eccessivamente carico di dettagli, chiudo il libro. E badate che quando leggo l’incipit non ho assolutamente idea di quale sia la storia. L’incipit è la prima cosa che guardo, dico sul serio. Posso sorvolare sulla trama — a volte — ma non posso e non voglio sorvolare sullo stile.
Se l’incipit mi piace, apro il libro in un punto a caso e ne leggo qualche paragrafo. Solo allora mi informo circa la storia.

Capirete anche da soli che l’80% delle volte torno a casa a mani vuote. Sì, un po’ è anche per tirchieria, ma soprattutto per insoddisfazione dei miei parametri di ricerca.


Quindi mi dico: forse sei tu che sbagli, Francesca. Forse è esagerato scegliere in base a un incipit. Voglio dire, hai aperto il libro in una pagina a caso. Hai letto qualche riga, non ti è piaciuta, e l’hai richiuso. Ma perché, nel tuo libro non ci sono pezzi che ti piacciono di meno rispetto agli altri? Non pensi che il tuo modo di fare sia esagerato? Forse dovresti fare le cose di pancia. O di cuore. O per la quarta di copertina, o qualche altro fattore.


Nel dubbio, torno a leggere Christine. 






E voi come scegliete un libro? Vi affidate all’istinto, leggete qualche riga oppure spulciate ogni tipo di recensione prima di procedere all’acquisto?

- Francesca

16 commenti:

  1. Io in genere leggo i primi due paragrafi (già arrivare al secondo paragrafo è un ottimo segno) e, se questi superano la mia personale selezione di gusto, qualche riga a caso sparsa nel libro. Se mi convince, provo a comprarlo anche senza sapere nulla della trama; però, devo assolutamente sapere il genere. Fantascienza, horror e romanzi americani sono i benvenuti e in genere viaggiano su una corsia preferenziale.

    - Alice

    RispondiElimina
  2. Ciao Francesca, prima di solito i libri li sceglievo con più attenzione. Se venivo attratta dal titolo o dalla copertina, lo prendevo dallo scaffale e poi leggevo l'interno della copertina, per capire quale argomento trattasse, leggevo l'incipit e poi decidevo se acquistarlo o meno.
    Negli ultimi anni sono cambiata, partecipando a numerose presentazioni di libri, li compro in quel momento e mi onoro della dedica dello scrittore o scrittrice in questione. Non disdegno però, anche i suggerimenti di chi sa consigliarmi con capacità e dedizione alla lettura.
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ammetto che la dedica dello scrittore fa gola anche a me. Io per impedimenti di cui tu sai già qualcosa, purtroppo, non posso partecipare a molte presentazioni, ma conto di riuscire a farlo il prima possibile. Sia mai che torni a casa con qualcosa di buono!

      Un abbraccio <3

      - Francesca

      Elimina
  3. Sarebbe bello ritrovarsi a questi eventi, sono organizzati molto bene da Annalisa Pellegrini e danno l'opportunità di porre domande dirette allo scrittore!
    Ricambio l'abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari la prossima volta ci si organizza e si va insieme! Ho visto che ci sono un sacco di eventi in programma nella nostra provincia ;)

      - Francesca

      Elimina
  4. Eccomi qui! Ciao a voi!!

    Il post è interessante. Personalmente non ho un "metodo" per scegliere cosa leggere, mi limito ad andare a caso, sostanzialmente, utilizzando il celeberrimo metodo Akatzodikaně®™©.
    Se devo scremare tra più titoli scelgo sempre quelli più diversi fra loro, perché 9 volte su 10 leggo tre o quattro libri contemporaneamente, o comunque mai meno di un paio; per carattere, ho pochissima pazienza - brutto brutto difetto - e, salvo rare eccezioni, mi stanco in fretta di un libro solo, ho bisogno di variare. Così, dopo circa 100-150 pagine, a prescindere dal libro, mi metto a leggerne un altro, e così via, fino a tornare al primo, a ruota. Mi baso tanto su consigli di lettura quanto su quelli di non lettura, le copertine le guardo relativamente (l'unico compito della copertina - o cover, se preferite- è quello di attirare l'attenzione, poi, in secondo luogo (per me il primo)di essere bella e godibile da guardare...cosa che spesso non si può dire di certe edizioni... (come quelle cartonate imbottite dei minimammut della Newton Compton, orripilanti, di mikel casal...poi costano un cacchio e quindi li prendo lo stesso ma le copertine devo rifarle da me :( ).

    Non leggo l'incipit, spesso non serve a niente, né la quarta di copertina. Leggo qua e là all'interno, sì, ma alla fine scelgo spesso in base a raccomandazioni, magari di altri libri (per leggere degnamente Borges, per esempio, o Kafka, bisogna necessariamente aver letto preliminarmente altri libri...)

    È tutto, credo. Buona giornata a tutte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco il discorso di bloccarsi attorno a pagina 150 e passare a un altro libro, anche a me capita spesso! Al momento sto portando avanti la lettura di Furore (che mi piace un sacco) e Gli occhi del drago (che mi piace un po' meno). A proposito, siccome sembra che condividiamo lo stesso "difetto" mi sorge una domanda: come ti comporti quando ti accorgi che un libro non ti piace? Lo finisci lo stesso, perché ormai l'hai iniziato, oppure lo lanci dalla finestra?

      - Francesca

      Elimina
    2. Grande Steinbeck, Uomini e topi il migliore. Gli Occhi del drago non l'ho mai letto ma se è di Steinbeck ora che so che esiste lo proverò (e così fanno due titoli con 14 di Clines... per quello di Vlautin aspetto ancora un po'...).
      Se per difetto intendi lasciare il libro a pag. 150 o giù di lì, non è che mi blocco, sono io che decido di cambiare (per fare un esempio: con la trilogia del ritorno mi sono attualmente fermato al primo capitolo del secondo libro anche se, per ora, mi sta prendendo, perché ora passo a riprendere il Gorgia, che ho quasi finito e poi mi toccherà cominciare almeno un altro libro, probabilmente Una giornata di Ivan Denìsovič, che ammetto di non aver ancora mai letto...)

      Normalmente spendo relativamente poco in libri (ci sono posti dove con 30€ ti porti a casa 25 libri), quindi se un libro mi fa proprio schifo, per qualunque motivo, lo tengo almeno uno o due anni, tentando di rileggerlo almeno una volta al mese. Se non riesco mai a finirlo e continua a non dirmi niente, lo brucio in inverno (ciò mi succede di rado, per fortuna, non sono uno di quelli che ommioddio il libro è sacro sempre...no, se è una merda non mi faccio problemi in tal senso, buttarlo in un cassonetto sarebbe uno spreco)

      Non è mai bello quando ci si ferma in un qualunque punto del libro, perché io spesso mi chiedo, per esempio, se non sono io a non capire certi messaggi degli autori. Nel caso mi accorga di avere lacune (spesso, specie nei libri storici) tento per quanto possibile di rimediarvi e di (cercare di )comprendere se il problema è lo scrittore/scrittrice o se sono io.

      Raramente mi è capitato di non riuscire a leggere un libro, per diversi motivi tra cui, appunto, lacune personali nell'interpretazione del testo, non perché questo fosse difficile o complesso ma proprio perché io non trovavo la cosiddetta chiave di lettura giusta. Così, libri come la Recherche o Kafka, si sono salvati dal rogo solo perché, pur non riuscendoli a leggere, intuivo, già prima, che c'era qualcosa di più, che mi sfuggiva, ma che sapevo essere importante. Anni dopo, recuperati i testi in questione, sono stato in grado di capirli e comprenderli, (anche se, naturalmente, la quantità di cose da scoprire in questi testi è infinita) e oggi so di poter dire, argomentando, perché Proust è un grande. Per lo stesso motivo, oggi ho abbastanza elementi per poter dire che joice è un pirla (Anche se l'ulisse lo tengo lo stesso come esempio di come non scrivere un libro, e anche perché a tratti è divertente :)

      Scusa per il pippone, e per essere finito a parlare di altro partendo dalla tua domanda. Comunque, per farla breve, tento sempre di arrivare in fondo, non sempre riuscendoci, anche perché, per principio (uno dei pochi che ho) mi viene da pensare che in genere se qualcuno si prende la briga di fare qualcosa (vale per tutto, naturalmente, non solo per i libri) già per questo merita attenzione. Idea che è cambiata nel tempo, inutile negarlo, ma resto ancora un romantico nichilista :)

      Grazie della domanda, e dei consigli.

      Elimina
    3. Uomini e Topi non l'ho ancora letto, ma me ne hanno parlato bene e non vedo l'ora di rimediare. Per quanto riguarda "Gli occhi del drago" ALT, non si tratta di Steinbeck, ma di King (scusa, avrei dovuto precisarlo nel commento di prima :P). Quanto al resto, trovo ammirevole (e umile) il fatto che tu dica "ok, forse non sono pronto ADESSO per questo libro, ci riprovo tra qualche tempo". È un concetto non molto condiviso tra i lettori.

      Grazie a te <3

      - Francesca

      Elimina
    4. Grazie per avermi detto che è di King, non lo avevo mai sentito e non amando follemente il "re", non sono a conoscenza di tutto ciò che ha pubblicato :)

      Uomini e topi è molto bello e si legge in due orette quindi vai tranquilla

      Elimina
  5. Io sono molto semplice, nella scelta del libro. Nell'80% dei casi, leggo la quarta di copertina, l'ambientazione, il periodo storico in cui si svolge la storia e mi chiedo : " è qui che voglio andare, adesso?"
    Se la risposta è sì, è fatta, lo prendo.
    Come evidente dal mio blog, la lettura per me è un viaggio attraverso spazio e tempo, perciò il primo criterio che adotto nella scelta dei libri non può essere che questo.
    Dalle recensioni mi faccio influenzare sì e no; nel senso che, torniamo sempre lì: le leggo per capire dove e quando la storia è ambientata, ma non necessariamente se la recensione che leggo è negativa mi privo del piacere di provare, in ogni caso.
    Poi, ci sono quegli autori come Alessandro Baricco e Banana Yoshimoto che compro sempre e comunque, a scatola chiusa.

    Le copertine le guardo, mi attraggono da un punto di vista artistico, ma il più delle volte temo siano più che altro una veste "allettante" che non è detto rispecchi una storia avvincente, percui anche in quel caso è la quarta di copertina che mi guida.
    Il tutto, manco a dirlo, governato dall'umore del momento, può darsi che in piena estate mi venga voglia di fare un viaggio a New York in pieno inverno, o che invece in una giornata autunnale particolarmente uggiosa venga attratta da storie di fantasmi e di case piene di spifferi... Leggo tutto e di tutto, lasciandomi guidare dai sentimenti ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bellissimo commento! *_*
      Anche io ho un metodo simile al tuo, mi è piaciuto in particolare quando hai scritto "è qui che voglio andare, adesso?" perché è esattamente ciò che mi chiedo sempre anch'io di fronte alle varie possibilità in libreria!
      Il tuo blog lo seguo già da tempo, mi piace ciò che scrivi e come lo scrivi :) volevo proporti, fra l'altro, di inserirci vicendevolmente (ovviamente, solo se ti va) nel blogroll. Che ne dici?

      - Alice

      Elimina
    2. "È qui che voglio andare?"

      Per assurdo, non me lo sono mai chiesta. Forse, potrebbe essere questo il mio problema. Razionalizzare troppo e lasciarmi andare troppo poco. Credo che la prossima volta che entrerò in libreria (mi sta venendo voglia di andarci oggi, mannaggia) me lo domanderò anch'io.

      Grazie.

      - Francesca

      Elimina
    3. A Letizia : commento qui perché sul tuo blog non mi fa commentare. A proposito del tuo ultimo post (sul libro i confini della realtà, che non ho letto ma che mi ha incuriosito), sembra interessante. Non ho mai visto, aimè, né X-files né tantomeno ai confini della realtà, pur avendoli cercati entrambi. Di Tullio Avoledo avevo letto L'elenco telefonico di Atlantide, ma non lo ricordo moltissimo. Bel blog, comunque

      Elimina
    4. Per Alice e Francesca:

      Scusate per l'immenso ritardo nella risposta, l'ultimo mese è stato abbastanza frenetico e riesco solo ora ad accendere il pc dopo una lunga pausa..
      Voi nel mio blogroll ci siete già ^_^.. perciò accetto molto volentieri la vostra proposta!!!

      Per HPL:
      Mi dispiace che non sia riuscito a commentare sul blog, ahimè non sono molto pratica di tecnologie, non so se può essere legato a qualche impostazione che io devo modificare o meno...
      grazie comunque per il commento!!!

      Elimina
    5. Perfetto, allora ti inserisco subito molto volentieri! :)
      Un abbraccio grande da entrambe!

      Elimina

Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.