lunedì 23 aprile 2018

Mi presento: due parole su chi è Alice Bassi

Salve.
Sì, lo so che gestisco il blog da anni. So anche che vi ho già raccontato un po' di cose sulla mia passione, la scrittura, e anche sulle mie paturnie personali. Però, a seguito delle presentazioni della mia socia, mi sono resa conto che - accidenti - non avevo mai scritto un post per presentarmi e dirvi qualcosa di più su chi sono io. Non la tizia che gestisce il blog, o quella che ha partecipato a quel concorso (a proposito, perché non smette di parlarne?), ma io. Alice Bassi, in diretta e stereo. Per citare un telefilm che ultimamente mi si è saldato alle ossa come un secondo scheletro, "nessun bis, nessuna replica e, questa volta, assolutamente nessuna richiesta".
Così, ho pensato, in occasione della riapertura del blog, che avrei potuto svelarvi qualcosa di più. Insomma, da una che si chiama Alice ci si aspetta, perlomeno, che abbia visitato un ragionevole numero di tane di coniglio.
Perciò, partiamo.

Mi chiamo Alice e non sono mai stata nel Paese delle Meraviglie. Sono nata in piena notte, 31 anni fa, e pioveva. Diluviava, anzi, e l'intero ospedale ululava e tremava per il fragore del vento e dei tuoni. Faceva pure freddo. Perciò, in un certo senso, sono davvero nata insieme al più vecchio incipit del mondo: "Era una notte buia e tempestosa..."
Che altro avrei potuto fare, se non scrivere?
Forse è per questo che ho iniziato a farlo molto presto, all'età di circa tre anni e mezzo. Mi piaceva. Tutti dicono che, se sei sola e fuori piove, non c'è niente, ma proprio niente che puoi fare, invece non è vero. Un foglio, una penna - o una matita - e appena un angolino di pavimento sono più che sufficienti per volare su Urano, o al centro della Terra, o per navigare insieme al pirata Long John Silver, con il vento a spettinarci i capelli e le narici piene di mare e di salsedine.
Immagino ci sarebbero parecchie cose da dire sulla mia infanzia, così come sulla mia adolescenza; ma è meglio di no. Non tutti i segreti vanno raccontati e non in tutte le tane si nascondono solo innocui conigli.
Vi dirò solamente che sì, sono caduta in parecchi buchi. Profondi, umidi e gelidi come sudari. Laggiù, mi dispiace deludervi, la gente non cammina sottosopra. Non ci sono scacchi, né regine, e nemmeno carte da gioco parlanti. C'è solo l'oscurità, e la paura, e il rumore di qualcosa, non troppo distante da voi, che sgranocchia e risucchia nel buio.
Ma concentriamoci sulle cose belle. Ho un nome che mi piace (non tutti possono dirlo), una collezione di Funko Pop da paura e una sincera, viscerale passione per il brodo coi tortellini. Potrei mangiarlo a colazione, pranzo e cena più o meno per sempre, credo. Altrettanto per sempre potrei ascoltare queste canzoni: Cough Syrup; A thousand times; Hey, Jude; Born to run; Life on Mars?; Space Oddity; Bohemian Rhapsody. Il mio gruppo preferito sono i Queen. Avrei dato qualsiasi cosa per essere al concerto di Wembley nell'86, ma mancava un anno alla mia nascita e se ci sono stata in un altro corpo, l'ho dimenticato.

I miei film preferiti sono Inception e V per Vendetta, ma la mia vera passione sono i libri: libri come rifugi, come calde pantofole da indossare alla fine di una dura giornata là fuori, nel mondo reale; libri come sogni, come erba su cui passeggiare, come caminetti accesi quando fuori nevica, come abbracci, come luoghi in cui tornare. E voi direte: bello, allora ti piaceranno i romanzi d'amore, o fantasy, o comunque roba tranquilla in cui sentirti al sicuro.
Stolti.
I miei generi preferiti sono l'horror e la fantascienza, soprattutto i romanzi distopici, ucronici, postapocalittici o pandemici. Sì, lo so che non ha senso. Forse io stessa sono una specie di distopia vivente. In un futuro indesiderabile governato da un controllo totalitario delle menti, le persone non sono più in grado di leggere ciò che le farebbe stare bene. Una roba così.
A ogni modo, i libri non mi piace solo leggerli, ma anche scriverli. Questo è l'argomento di cui vi ho parlato più profusamente, perciò non farò altro che rimandarvi al link più recente. Qui mi limito a dirvi che non solo non leggo romanzi che mi fanno stare bene, ma nemmeno li scrivo. Adoro l'atto di scrivere, questo sì, sono i contenuti che mi fregano. Ma la penna è capricciosa e va dove vuole lei. Forse talvolta dovrei fermarla, o sussurrarle di andare più piano, o meno a fondo, ma perché, poi? Lei è serena. E' felice, non ha sensi di colpa e nemmeno un passato. Tutto ciò che fa è saltellare da un paragrafo all'altro, facendo sbocciare fiori neri su un prato bianco.
Che si goda la libertà, almeno lei.
Che la mia penna possa viaggiare dove, per adesso, solo i miei occhi e la mia mente osano farlo.

- Alice



4 commenti:

  1. Cara Aly, che piacere leggerti di nuovo sul blog!
    Si, la sera della tua nascita era davvero "una notte buia e tempestosa" e meglio di me non lo può dire nessuno, ma da quella notte per me è nata una stella che vive di luce propria!
    Mi auguro che presto sarai anche tu a viaggiare, e non solo la tua penna!
    Lei, ne sono certa, aiuterà me e gli altri lettori a ritrovarci insieme in un grande e interessante viaggio!

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  2. La trilogia di Space Oddity,bella davvero. Non ci speravo più nel tuo ritorno, ogni volta che vedevo quel "maledetto" ultimo post sul libro perfetto... Felice, come tutti, che sei qui e non su Urano. ;)

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    1. Grazie mille per questo commento, l'ho apprezzato tanto <3

      - Alice

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Tu.
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