sabato 19 aprile 2014

E' successo.



     Sì, avete letto bene. E' successo.
     No, non che questo elaboratore di testo abbia inserito la possibilità di sostituire le "E'" apostrofate con delle vere "È" accentate; ciò che è successo è molto più incredibile, più emozionante. E spaventoso.

     L'ho finito.
    Il mio primo romanzo, dico. L'ho scritto, riscritto; riscritto ancora. Poi l'ho limato. L'ho tagliato in mille pezzi e ricucito, gettando nella pattumiera tutto ciò che non sapevo più ricollocare; l'ho guardato da ogni angolazione e fatto scintillare come un prisma lucente. Alla fine, l'ho posato nel suo letto di cuoio croccante; l'ho corredato di una (sudatissima) sinossi, di una (devastante) lettera di presentazione e di un (ahimé) curriculum letterario.
    Ora è pronto. Il mio sogno, il sogno che fin dall'età di due anni, quando iniziai a scrivere, è finalmente pronto per affrontare il crudo mondo reale.
     E ho paura. Una paura del diavolo.
      Ho fatto del mio meglio per preparare il mio sogno, il mio bambino; l'ho cullato, nutrito, l'ho messo a dieta quando sapevo di doverlo fare; l'ho amato e vestito come meglio sapevo. Ora lo sento qui, accanto a me; tasto la sua manina fredda, una mano di carta e speranze. Ho paura di sentirla tremare. Ho paura che, appena la lascerò, chi la stringerà dopo di me me la restituirà scuoiata, quel bambino torturato fino all'ultimo respiro.
    Eppure... devo farlo. Devo dargli la possibilità di dimostrare le sue potenzialità. E lo farò. Davvero. Se solo riuscissi a scacciare quella paura...
    Lo so, ho scritto poco ultimamente. Troppo poco. Ma sappiate che, per ogni pagina non scritta su questo blog, una in più è stata aggiunta al mio romanzo o ai racconti che ho scritto nel frattempo. Sono tanti; sono anche buoni, perdio. Credo di meritarmi un briciolo di vanità.
    Vi aggiornerò presto sull'invio del manoscritto. Fra l'altro, quest'anno per la prima volta sarò al Salone Internazionale del Libro di Torino. Che voi sappiate, c'è la possibilità di conoscere qualche editore o agente letterario senza che questi fugga sulla MIR?
   Attendo consigli, sostegno, botte di "ma piantala, invia quel dannato manoscritto, accidenti a te!" - qualunque cosa.
      Peace & love.

Alice Bassi